Un anno fa il lockdown, Fontana: «Chiusure ancora necessarie, non molliamo all'ultimo miglio»
I numerosi focolai di variante inglese e l'aumento di ricoveri e contagi fanno però scivolare la Lombardia sempre più verso la zona rossa
«I dati ospedalieri sono in netta crescita e purtroppo le chiusure sono ancora necessarie per contrastare l'espansione del virus, ma non è la stessa situazione di un anno fa. Sappiamo come proteggerci». Il 9 marzo del 2020 l’Italia entrava in lockdown per contrastare la sempre maggior diffusione di contagi legati al Covid, in particolare nella Bergamasca, il territorio più colpito dalla prima ondata.
A un anno di distanza dallo scatto che ritrae l’infermiera del pronto soccorso di Cremona, fotografata a fine turno sfinita, addormentata con mascherina e camice ancora indossati e la testa sulla tastiera del computer, il presidente Attilio Fontana prova a infondere ottimismo.
I numeri di contagi e ricoveri però in Lombardia sono da zona rossa ormai da giorni e anche le misure introdotte con la zona arancione rafforzata per il momento stentano a mostrare risultati positivi: «da una settimana – aggiunge il governatore -, soprattutto a causa delle varianti, siamo entrati in quella che è definita come terza ondata».
Come va ripetendo ormai da tempo, per Fontana nella lotta al Covid la campagna vaccinale giocherà un ruolo fondamentale. «I vaccini in uso stanno dando ottimi risultati sia nella sicurezza che nell'efficacia e ciò va ben oltre le migliori aspettative di un anno fa. Ancora per questo mese i vaccini arriveranno a rilento, da aprile ci auguriamo che la storia cambi per partire con la campagna vaccinale aperta a tutti. Non molliamo all’ultimo miglio. Lottiamo per trovare la fine dell’emergenza e con essa la vera libertà».
Passando dalle parole ai fatti, questi ultimi raccontano però una realtà diversa. Il sistema di prenotazioni ha ben più di una falla, quello che avvisa della vaccinazione presenta malfunzionamenti e secondo quanto dichiarato ieri in commissione sanità dal direttore generale al welfare lombardo Giovanni Pavesi ad oggi la fine delle somministrazioni per gli over80 è prevista per maggio.
«I nostri medici e infermieri sono più consapevoli e, soprattutto, 400 mila dei nostri operatori sanitari sono vaccinati – conclude Attilio Fontana -. Facciamo quasi 60 mila tamponi al giorno per tracciare e isolare. Siamo a 850 mila vaccini fatti e, dato che sicuramente ci fa ben sperare, constatiamo nelle categorie già vaccinate una drastica diminuzione dei contagi».