L'appello di Riccardo Muti dal Donizetti: «I teatri vanno riaperti, così uccidiamo la cultura»
Il Maestro parla a margine del concerto registrato al teatro di Bergamo e donato da Bper Banca: «Questi sono luoghi sicuri, in altri Paesi non hanno mai chiuso». E invita a fare presto e «vaccinare tutti»
«I teatri vanno riaperti e basta, perché sono i luoghi più sicuri». Lo ha detto Riccardo Muti, unendosi all'appello di numerosi rappresentanti del mondo della musica e dello spettacolo.
Il famoso direttore d'orchestra ha detto la sua in occasione della registrazione del concerto al Teatro Donizetti di Bergamo, un dono di Bper Banca alla città che sarà trasmesso in streaming il 21 marzo, il primo giorno di primavera, con un significato simbolico di rinascita. In programma la Sinfonia del Don Pasquale e l'Eroica di Beethoven. Quella di Bergamo è la prima tappa di tre appuntamenti organizzati da Ravenna Festival in giro per l'Italia, i prossimi saranno a Napoli il 26 e a Palermo il 28 marzo, sempre in streaming.
«Stiamo uccidendo una generazione dal punto di vista culturale. A teatro si sta distanziati, non si parla durante la rappresentazione, i posti sono assegnati e numerati. Perché non lo vogliono capire? Bisogna aprire i teatri non solo per il lavoro, e non lo dico per me che lavoro lo stesso, ma perché si toglie cibo spirituale alle generazioni future. Così si porta l'Italia allo sbaraglio. Questo significa portare una intera generazione alle sbaraglio, è la morte psichica di una società», spiega Muti. Che poi continua: «In Spagna i teatri non sono mai stati chiusi, come mai? Io capisco le precauzioni, non sono un superficiale, ma i teatri vanno riaperti».
Il maestro ha poi risposto a una domanda sulla necessità di vaccinare i professionisti del settore: «Vaccinare gli artisti? Sono d'accordo sul fatto che vadano vaccinati tutti, il prima possibile. Io, data l'età, ho fatto regolarmente la prima dose, non l'ho rubato a nessuno, e a fine mese farò la seconda». Come a dire: evitiamo le polemiche e cerchiamo di fare presto.