Parlamentari chiedono priorità nelle vaccinazioni, Belotti: «No! Si sta in coda»
Tra gli onorevoli in pressing sul Ministero della Salute ci sarebbe anche la senatrice bergamasca di Forza Italia Alessandra Gallone
Corsia preferenziale per le vaccinazioni anti-Covid a disposizione dei parlamentari italiani? «Assolutamente no». La posizione del deputato leghista bergamasco Daniele Belotti è chiara e netta, ma c’è anche chi tra i suoi colleghi non condivide la sua opinione.
Sono diversi, infatti, gli onorevoli che da alcuni giorni sono in pressing sul Ministero della Salute affinché senatori e deputati possano essere inseriti nel nuovo piano vaccinale nazionale nel novero delle categorie prioritarie; tanto per intenderci, al pari di anziani con più di ottant’anni, pazienti fragili, insegnanti e forze dell’ordine. Tra questi, come riporta Corriere Bergamo, ci sarebbe anche la senatrice bergamasca di Forza Italia Alessandra Gallone.
Con l’avvio delle somministrazioni molti temevano che, prima o poi, sarebbe iniziata una sorta di corsa da parte di coloro che, a vario titolo, avrebbero cercato di inserirsi tra le categorie prioritarie facendo valere le proprie ragioni. Chi pensava il contrario è stato smentito nel giro di poco più di due mesi.
L'altolà di Daniele Belotti
Contro questi tentativi si è però scagliato Belotti, affondando il colpo con un messaggio pubblicato sulla propria pagina Facebook. «In questi giorni alcuni parlamentari stanno chiedendo che senatori e deputati abbiano una corsia preferenziale per le vaccinazioni. Anche stamattina (giovedì 11 marzo) ad inizio seduta degli onorevoli di Forza Italia e Pd hanno ribadito la richiesta. Non mi interessano le motivazioni, ma semplicemente dico assolutamente no a questa proposta».
«Si sta in coda come tutti – conclude il parlamentare del Carroccio - che esempio si darebbe al Paese e alle migliaia di cittadini in difficoltà? Se è vergognosa la vaccinazione anticipata a giornalisti, avvocati e magistrati, come si è visto in Sicilia, Campania, Toscana e Sardegna, figuriamoci cosa potrebbe rappresentare una schiera di parlamentari che supera la fila di anziani e disabili».