Vaccinazioni anti-Covid, Fontana: «Necessario accelerare, la gente non ce la fa più»
Il presidente lombardo è intervenuto a margine dell'inaugurazione delle quattro linee vaccinali del “drive thruogh” allestito in via Novara a Milano, il più grande d’Italia
«Sulle vaccinazioni abbiamo bisogno di accelerare». Lo ha ribadito il presidente Attilio Fontana a margine di un sopralluogo alle quattro linee vaccinali del “drive thruogh” allestito in via Novara a Milano, il più grande d’Italia.
«Quella di massa deve essere un'operazione rapidissima per avere efficacia – ha aggiunto il governatore -. È dunque fondamentale l'arrivo dei vaccini, anche quelli nuovi tipo Johnson&Johnson che, essendo monodose, consentono di vaccinare molte più persone in tempi rapidi. La gente è arrivata ai limiti della capacità di sopportare le continue privazioni di libertà e, in particolare, di sostenere economicamente le proprie attività. Bisogna accelerare».
Il punto drive-in
Attivo da novembre per i tamponi, il “drive through” da venerdì scorso (12 marzo) offre anche quattro linee dedicate alle vaccinazioni delle forze dell'ordine e del personale scolastico. A regime si stima che potranno essere somministrate fino a 2 mila dosi ogni giorno.
«La nostra battaglia per sconfiggere il virus passa anche da qui – ha commentato Fontana -. I centri, le strutture e l'organizzazione complessiva sono pronte. Ci servono però i vaccini, tutti quelli possibili, oltre che il personale sanitario promesso da Roma. Solo così potremo veramente accelerare».
Le parole del presidente lombardo fanno seguito a quelle del leader della Lega Matteo Salvini che sabato, in visita all’ospedale alla Fiera a Milano, ha promesso da oggi, lunedì 15 marzo, l’esecuzione di 50 mila vaccinazioni in Lombardia.
La collaborazione con l’Esercito
A Milano, oltre ad Attilio Fontana, erano presenti il Ministro della Difesa Lorenzo Guerini, il colonnello dell'esercito Fabio Zullino e il direttore dell'Asst Santi Paolo e Carlo Matteo Stocco. Nel citare la collaborazione garantita dall'esercito fin dai primi momenti della pandemia, il presidente Fontana ha concluso ricordando «le telefonate che facevo al Ministro per chiedergli aiuto e medici. Ho sempre ottenuto risposta positiva e di questo ringrazio lui e tutti gli uomini dell'Esercito che hanno dato un contributo così importante».