Nuovo polo Amazon a Cividate, Ascom dura: «Esterrefatti dai proclami trionfalistici»
Il nuovo hub, per il quale è previsto un investimento da 120 milioni di euro, sarà operativo dall’autunno e prevede l’assunzione di 900 persone in tre anni. Per l'Associazione gli aspetti negativi superano di gran lunga i benefici
Lo sbarco di Amazon a Cividate al Piano, con un nuovo hub dedicato alla distribuzione, è stato accolto con estrema soddisfazione dal sindaco Gianni Forlani. Al contrario, l’entusiasmo espresso dal primo cittadino ha lasciato basiti i vertici di Ascom Confcommercio Bergamo.
«Siamo esterrefatti dai proclami trionfalistici per il nuovo insediamento logistico di Amazon nella Bassa – ha commentato il direttore Oscar Fusini -. Ce li saremmo aspettati dal rappresentante della multinazionale, ma non dal sindaco di Cividate al Piano, che dovrebbe essere più cauto nell’annunciare i vantaggi di questo nuovo polo».
Il nuovo polo in cifre
Il nuovo hub, per il quale è previsto un investimento da 120 milioni di euro, sarà operativo dall’autunno e prevede l’assunzione di 900 persone in tre anni. «Con il buco delle leggi attuali e l’assenza di programmazione – aggiunge Fusini -, chiunque oggi può insediarsi dove e come vuole, con vantaggi economici solo per il privato e per il Comune in cui avviene l’ubicazione. Tutte le altre comunità limitrofe si accollano gli svantaggi economici, ambientali e sociali».
A detta del direttore di Ascom, anche la comunicazione delle 900 nuove assunzioni sarebbe strumentale e fuorviante in assenza di un’analisi reale dei posti di lavoro che, al contrario, brucerà a livello provinciale. «Un “annuncio per i grulli” – lo definisce - come direbbero in Toscana. Dovremmo anche chiederci quale qualità dei posti di lavoro vogliamo per i nostri figli. Ben documentati, dubitiamo infatti che con la qualità di quei posti i bergamaschi potranno condurre una vita felice e, soprattutto, come sostiene il sindaco di Cividate, guadagnarsi le risorse per comprarsi una casa».
L'impatto sul territorio
Ulteriori fonti di preoccupazione sono gli impatti sulla viabilità e sull’inquinamento ambientale che avrà il nuovo insediamento. «Quello che il Comune introiterà dall’ennesimo investimento di una multinazionale straniera – conclude Oscar Fusini - sarà scaricato sui costi di sostegno del reddito e sui servizi sociali delle comunità, perché i guadagni dei grandi colossi non si fermano mai nei territori. Il futuro lo stiamo scrivendo oggi per le generazioni che verranno».