Aida, la «influencer con il velo» di Romano che combatte il razzismo con l'ironia
La 19enne vanta, tra Instagram, TikTok e YouTube, centinaia di migliaia di followers. Il suo obiettivo? Combattere le discriminazioni: «Esistono ancora. Quanti insulti per la mia pelle e la mia religione...»
Il suo obiettivo è tanto semplice quanto ambizioso: distruggere i pregiudizi attraverso l’ironia. Aida Diouf Mbengue, ragazza di 19 anni nata a Kaolack, in Senegal, ma da diversi anni residente a Romano di Lombardia è un’influencer in piena regola, con centinaia di migliaia di followers tra Instagram, TikTok e YouTube. Sul numero di RomanoWeek in edicola c’è una sua bella intervista.
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La «influencer con il velo»: ironia contro il razzismo
Parla in modo chiaro e aperto della sua vita e della sua “missione” sui social, Aida. La «influencer con il velo» più famosa d’Italia, come è stata chiamata dalla stampa nazionale, ama raccontare con ironia e leggerezza le sue giornate e le sue battaglie quotidiane. Il suo successo sui social è iniziato nel settembre 2019, quando il suo primo video caricato sulla piattaforma TikTok ha raggiunto quasi un milione di visualizzazioni. Ad oggi conta oltre settantamila followers su Instagram, circa 25 mila iscritti sul suo canale di YouTube - dove sono tantissime le visualizzazioni dei suoi video - e qualcosa come 330mila seguaci su TikTok.
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«È sempre stato un mio sogno lavorare sui social – ha raccontato –. Già alle medie volevo aprire un mio canale su YouTube, ma al tempo i miei compagni mi sminuivano, dicendo che non avrei riscosso successo a causa delle mie origini e della mia cultura. Sono riuscita ad aprire il mio canale verso la fine dei miei 17 anni. Nei commenti ho riscontrato molti pareri positivi e da lì ho notato che nel mondo del web mancava una figura come la mia che si impegnasse a combattere i pregiudizi».
Parlare ai giovani
«Tramite i social posso trasmettere valori e influenzare le persone, soprattutto ora che ho un grande seguito e molto giovane – ha proseguito –. Con l’ironia posso combattere molti pregiudizi. Mi sento molto responsabile dei messaggi che trasmetto perché le persone che mi seguono un giorno saranno adulte, e voglio che i valori come rispetto ed uguaglianza accompagnino il loro percorso e quello dei loro famiglia».
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Il razzismo? Esiste ancora
Il tema del razzismo è ancora un argomento molto delicato, soprattutto nella cultura italiana. «Il razzismo esiste ancora, non bisogna nascondersi – spiega –. Per quanto riguarda i giovani hanno una mentalità più aperta, e dunque è più facile trasmettere certi valori a loro. Gli adulti hanno invece una mentalità molto più chiusa, però spero che con il mio lavoro si riesca a passare anche a loro i miei messaggi».
«Anche io da piccola ho ricevuto molte offese razziste per la mia pelle, per il velo e per la mia religione, ma ora queste cose sono diventate la mia arma e il mio punto di forza. Ho sempre voluto essere un punto di riferimento per la mia generazione. Il mio pensiero è quello che la religione non sarà mai un ostacolo per i sogni di nessuno, credo che per superare questi pregiudizi sia fondamentale aprirsi e iniziare a parlare. L’ignoranza si crea quando tu non cerchi di fare delle domande ma generalizzi. Spesso mi vengono fatte domande strane sulla mia religione, ma è anche grazie a esse che si travalicano i limiti dell’ignoranza».