L'assessore dimezza gli orti e così accontenta anche gli anziani della Celadina
Passano da dieci a cinque metri e così gli appezzamenti da tredici diventano ventisei. E nei prossimi mesi arriveranno novità per i tanti che chiedono
di Paolo Bosio
La soluzione è genialmente semplice, un tocco di bacchetta magica e gli orti della Celadina da tredici sono diventati ventisei. Come è possibile? Semplice, basta dimezzarne la superficie. Così un orto da dieci metri diventa due orti da cinque metri. È la soluzione a cui ha pensato l’assessore Marzia Marchesi che qualche settimana fa, per applicare il nuovo regolamento comunale, aveva “espropriato” gli anziani della Celadina dei loro orticelli. Per darli a «Giovani e a famiglie bisognose». Un ritorno all’antico, insomma, quando le famiglie si sfamavano con i prodotti della terra e con le uova delle proprie galline. Una visione che a molti è parsa poco realistica.
Alcuni anziani si erano arrabbiati molto. Altri invece si erano fatti prendere dallo sconforto. E si può capire: l’orto curato come un bambino era una importante ragione di vita. Per tanti motivi, intuibili: per il tempo occupato, per la soddisfazione di vedere germogliare la vita grazie alle proprie cure, per la gioia di potere distribuire a familiari e amici zucchine, melanzane, carote e pomodori.
Ma l’assessore era stata irremovibile: il regolamento è il regolamento (tra l’altro nuovo di zecca), aveva detto. Anche se poi si diceva dispiaciuta. Adesso la quadratura del cerchio. Anche perché all’ultimo bando che offriva ventisette orti comunali, erano arrivate ben 134 richieste. È indubitabile che esista nella popolazione un desiderio di ritorno alla natura che diventa anche un’esigenza di coltivazione della terra, un bisogno importante, che non riguarda soltanto le persone anziane e che dovrebbe venire considerato anche nel Piano di governo del territorio. Forse la città oggi ha bisogno di meno parchi attrezzati e di più spazi verdi da coltivare. Un benefico ritorno al passato.