Se ne è andato Pier Mario Rota Nodari, grande "papà" del ciclismo giovanile bergamasco
Grande dolore nel suo paese, Almenno San Bartolomeo. Per anni legato alla impresa di famiglia, dedicava corpo e anima alla squadra di ciclismo che portava il suo nome e che cresce tantissimi piccoli atleti
La scomparsa di Pier Mario Rota Nodari ha provocato forte emozione tra le tante persone che lo conoscevano, nel suo paese, Almenno San Bartolomeo, nel mondo delle imprese, in quello del ciclismo.
Pier Mario, insieme ai fratelli, aveva condotto l’impresa Rota Nodari con le sue diverse attività, soprattutto in un ruolo tecnico legato ai materiali, ai calcestruzzi. Pier Mario era sposato con Ginetta e aveva due figli, Enrico e Francesca, ed era nonno due volte. Il nipotino più grandicello, di otto anni, già correva in bicicletta, con il nonno aveva un rapporto molto stretto. Pier Mario Rota Nodari era infatti il presidente della omonima squadra di Almenno San Bartolomeo, la formazione biancazzurra che da decenni è protagonista del ciclismo giovanile bergamasco.
Pier Mario puntava sui valori della partecipazione e della sportività. Se un suo corridore vinceva era contento, ma quello a cui lui puntava era che ognuno desse il meglio di sé; perché sapeva che quella mentalità i ragazzi se la sarebbero poi portata nella vita, in ogni ambito. Quante volte lo aveva ripetuto nei discorsi di fine anno, quando radunava tutti i ragazzi per un momento di festa, con anche le famiglie. Tante volte a questi incontri partecipava Felice Gimondi, che a sua volta si rivolgeva ai ragazzi con la sua schiettezza e insisteva sull’importanza del gioco, nei primi anni, senza esasperare l’aspetto agonistico.
Dice il fratello, Cesare Rota Nodari: «Pier Mario si impegnava anche nel sociale, quando c’era bisogno di qualcosa non si tirava mai indietro. Però il ciclismo era la sua grande passione, aveva anche corso in bicicletta, poi si era dato da fare come organizzatore. Negli ultimi anni collaborava strettamente con Ennio Vanotti e puntava molto sui ragazzini più piccoli. Anche tre o quattro giorni fa, nei terreni qua sotto, ce n’era un bel gruppetto di questi trottolini con la bici e la maglia biancazzurra. Erano la sua felicità. Credeva tanto nei giovani, sapeva che sono loro la scommessa sul futuro e sapeva anche quale ruolo educativo forte può avere uno sport come il ciclismo, sport duro, di fatica. Per questo non rincorreva la vittoria a ogni costo e rifiutava in maniera viscerale qualsiasi compromesso».
Eppure, soddisfazioni ne aveva avute anche dal punto di vista agonistico, l’ultimo “campioncino” della Rota Nodari è stato quel Davide Villella che oggi è un affermato corridore professionista. Pier Mario se ne è andato ieri, venerdì 19 marzo, per un attacco cardiaco seguito a una dura lotta contro il Covid. I funerali si svolgeranno lunedì 22 nel primo pomeriggio nella chiesa parrocchiale di Almenno San Bartolomeo.