Solo un modulo? Non scherziamo, la difesa a quattro è lo scacco matto di Gasperini
Se il tecnico di Grugliasco, dal primo minuto, sceglie di abbandonare la difesa a tre, significa che sta vedendo nuove soluzioni che meritano di essere seguite con grande attenzione
di Fabio Gennari
«Nel calcio bisogna sempre andare avanti, cercare di migliorare. Se ti fermi, è un problema». Queste parole, il tecnico dell'Atalanta Gian Piero Gasperini le pronuncia molto spesso. È un uomo votato al lavoro, una macchina da campo che propone soluzioni, vede giocate e porta avanti idee che noi possiamo solo commentare. Dopo. A partita finita. Quasi sempre con un grande risultato da ricordare ed esaltare.
A Verona l'Atalanta ha giocato con la difesa a quattro. Lo schema iniziale era quel 4-2-3-1 che tante volte abbiamo ipotizzato da fuori ma che lui, quasi dogmatico con la difesa a tre, non aveva praticamente mai proposto dall'inizio. Questa scelta è stata suggerita dall'assenza contemporanea di Hateboer e Gosens: invece di adattare qualcuno, il tecnico della Dea cosa ha fatto? Si è messo a disposizione dei suoi giocatori, ha fatto un passo indietro per conquistarne parecchi in avanti. Verso la Champions League.
La scelta è caduta su Toloi, Romero, Palomino e Djimsiti. Sostanzialmente, ha preso i quattro giocatori che ha fatto maggiormente ruotare nei tre ruoli dello schieramento classico e li ha messi tutti assieme. Con Djimsiti a sinistra, dove non ha praticamente mai giocato. Con la risposta che ha avuto, il tecnico nerazzurro sa perfettamente di poter contare sui suoi difensori migliori anche in modo diverso, soprattutto perché ragazzi come de Roon e Freuler sono un filtro formidabile per entrambe le fasi.
Con questo modulo, nei quattro ruoli d'attacco il tecnico della Dea può far ruotare diversi uomini e ci sono soluzioni molto interessanti. Sapere di poterlo fare anche dall'inizio regala alternative che permettono di preparare le sfide in modo molto più completo e dando meno punti di riferimento agli avversari: Juric, che conosce benissimo il gioco di Gasperini, non a caso di fronte a soluzioni tanto nuove come quelle di domenica al Bentegodi ci ha capito poco o nulla. Speriamo che capiti tante altre volte.