La Champions League non è solo fascino: in due anni incassati oltre 116 milioni!
Dal punto di vista delle emozioni, anche l'Europa League vale tantissimo. Sotto il profilo economico, invece, non c'è partita
di Fabio Gennari
Va bene il prestigio, fantastico affrontare squadroni di livello mondiale, meraviglioso sfiorare l'accesso alla semifinale come avvenuto l'anno scorso. Partecipare alla Champions League, però, è anche un grande traguardo dal punto di vista economico. Per l'indotto, per gli sponsor, per gli incassi al botteghino (prima del Covid e, speriamo, di nuovo tra non molto), ma in particolare per i premi che l'Atalanta incassa dalla Uefa ogni volta che partecipa alla coppa più bella.
I conti sono presto fatti: la semifinale sfumata con il Paris Saint-Germain il 12 agosto 2020 a Lisbona ha interrotto un percorso che ha fatto guadagnare alla società orobica qualcosa come 65 milioni di euro. Spicciolo più, spicciolo meno. In questa stagione, gli incassi da botteghino non ci sono stati e il mancato accesso ai quarti di finale è costato 9,5 milioni. Nonostante questo, l'incasso supera abbondantemente i 51 milioni di euro. I conti al centesimo ci saranno solo a fine stagione, con la definizione del "market pool", ma non si andrà molto lontano dai 116 milioni di euro incassati in due stagioni.
Per l'Atalanta numeri del genere sono ovviamente determinanti per il presente e per il futuro. Gli stessi soldi, più o meno, sono stati incassati dalle cessioni di Kulusevskyi, Barrow, Ibanez e Diallo. Se raggiungi simili introiti grazie alla Champions significa che le strategie di mercato possono, in modo importante, variare le valutazioni in entrata ma soprattutto in uscita.
E l'Europa League? Gli incassi non sono minimamente paragonabili: pare che il Milan, uscendo agli ottavi con il Manchester United, si sia fermato a 11,6 milioni di euro complessivi. Praticamente un decimo di quello che la Dea ha incassato nelle ultime due stagioni. Detto ciò, per noi tifosi Europa League e Conference League avrebbero comunque un sapore speciale. Magari con tante limitazioni in meno e la possibilità concreta di viaggiare di nuovo.