udienza preliminare a gennaio del 2022

Morte di Stefano Iacobone, chiesto il rinvio a giudizio per il sindaco di Treviglio e due dirigenti comunali

Stefano, 32 anni, era bagnino e istruttore di nuoto alla piscina Quadri di Treviglio, mentre la sera lavorava in un ristorante di Bergamo. Morì dopo un colpo di sonno, trafitto da un guard-rail non a norma

Morte di Stefano Iacobone, chiesto il rinvio a giudizio per il sindaco di Treviglio e due dirigenti comunali
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Per la morte del nuotatore Stefano Iacobone, trafitto da un guard rail il 29 marzo del 2019, il pubblico ministero Antonio Pansa ha chiesto il rinvio a giudizio per omicidio stradale per il sindaco di Treviglio Juri Imeri e per i dirigenti comunali Aberto Bani e Pierluigi Assolari. L’udienza preliminare è stata fissata dal gip Federica Gaudino al 22 gennaio 2022.

La notizia è riportata dai colleghi di PrimaTreviglio. Stefano, 32 anni, originario di Cornaredo, risiedeva a Treviglio dove durante il giorno lavorava come bagnino e istruttore di nuoto alla piscina Quadri. La sera, invece, lavorava in un ristorante di Bergamo.

La notte in cui morì, Stefano Iacobone stava guidando di ritorno dal ristorante quando, dopo un colpo di sonno, invase la corsia opposta e si schiantò contro un guard rail all’altezza della rotatoria di via da Verrazzano (all’epoca in costruzione). Il manufatto lo trafisse, uccidendolo sul colpo.

Guard rail non a norma

Da subito i familiari, anche sulla base dei rilievi eseguiti della polizia stradale, manifestarono i propri dubbi riguardo al guard rail, sospettando che non fosse a norma. Timori che hanno trovato conferma nella relazione tecnica del consulente del pm, secondo la quale «il nesso causale tra la violazione della norma e la morte appare evidente».

In pratica, secondo il tecnico incaricato dal magistrato «avrebbe dovuto essere impiegato un terminale diverso, adatto ad assorbire l’energia di eventuali incidenti senza causare quello che tecnicamente viene definito “effetto lancia”, e che per Stefano Iacobone è stato fatale».

Chiesto il rinvio a giudizio

Su queste basi, il pm ha richiesto il rinvio a giudizio per Juri Imeri (difeso dall’avvocato Emilio Gueli) in qualità di sindaco pro tempore e di committente dei lavori alla rotatoria; per Alberto Bani (difeso dall’avvocato Francesco Pintucci), in qualità di responsabile del procedimento e della sicurezza in fase di progettazione, e di progettista-direttore dei lavori di costruzione; e per Pierluigi Assolari (difeso dall’avvocato Francesco Mastropietro), in qualità di verificatore del progetto definitivo-esecutivo.

I tre sono imputati sulla base degli articoli 113 e 589 bis (omicidio stradale) perché «in cooperazione tra loro, con violazione delle norme sulla disciplina della circolazione stradale, cagionavano la morte di Stefano Iacobone». Al momento, in merito alla vicenda, il sindaco non ha voluto rilasciare dichiarazioni.

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