Stop allo scuolabus a Seriate, le famiglie al sindaco: «Ridate il servizio ai nostri bimbi»
La scorsa settimana, il sindaco Vezzoli aveva scritto una lettera ai residenti di Comonte e Cassinone, spiegando le ragioni della soppressione. Questi, però, non ci stanno e hanno deciso di rispondere punto su punto
«Non esistono soluzioni semplici a problemi complessi e rinunciare al confronto prima di decretare non è mai positivo. A noi non interessano le questioni politiche: davanti ai problemi maggioranza e minoranza sono uguali. Vorremmo quindi che lavoraste insieme per risolverli, ridando il servizio scuolabus ai nostri bambini». Firmato: «Le gentili famiglie che non si arrendono».
Continua a tenere banco a Seriate la notizia della soppressione, a partire dal prossimo anno scolastico, del pullman che fino a settembre trasporterà i bambini delle frazioni di Comonte e di Cassinone a scuola.
La questione è stata ampiamente dibattuta in seno al Consiglio comunale, ma è rapidamente uscita dal palazzo municipale, innescando un tam tam sui social e alimentando il dibattito cittadino. Per questa ragione, il sindaco Cristian Vezzoli, la scorsa settimana, aveva scritto a tutti i seriatesi una lettera aperta in cui spiegava i motivi che porteranno alla cancellazione del servizio.
Costi non più sostenibili
Il servizio di trasporto scolastico, a oggi, è utilizzato da 32 utenti (13 di Cassinone, 18 di Comonte e uno residente fuori dalle due frazioni) e le entrate sono pari a circa 9.300 euro, considerato che la tariffa media per famiglia è di 290 euro. Il costo per ogni singolo bambino è però pari a 2.850 euro. Costi che, se uniti al progressivo e costante calo degli iscritti, hanno reso lo scuolabus un buco nero per le casse comunali.
«Passando in rassegna i dati degli ultimi sei anni – si leggeva nella lettera del primo cittadino -, a fronte di 832 mila euro di costi le entrate sono state pari a 111.800 euro, con un disavanzo a carico del bilancio comunale, e quindi di tutti i cittadini, di 720 mila euro».
Lamentele, non polemiche
In attesa di poter incontrare di persona il sindaco, i residenti nelle due frazioni, specialmente quelli del Cassinone, hanno però deciso di esprimere il proprio pensiero in una contro-lettera. In primis definendo «lamentele, magari vivaci» quelle che venivano invece indicate come una polemica, e denunciando poi la mancanza di condivisione della scelta.
«Capiamo possa infastidire leggere tante critiche - scrivono -, ma se davanti ai problemi si taglia mettendo le famiglie davanti al fatto compiuto è normale che vi sia una qualche reazione. Nessuno ha creduto fosse utile sentirci prima, incontrarci e spiegarci».
Servizi «messi gli uni contro gli altri»
A infastidire i sottoscrittori della lettera sarebbe, però, soprattutto il tentativo di «dividere Cassinone e Comonte dal resto della città, di far leva su numeri di utenza scuolabus contro quelli del servizio mensa, o ancora contro quelli di bambini meno fortunati dei nostri. Non bisogna ragionare solo con le cifre e pensare che sia quella più alta a vincere sempre».
E i residenti promettono di «portare avanti questa battaglia, in senso figurato», per i loro bambini e per quelli che verranno. «Non ci sentiamo né capricciosi, né ingrati, solo disorientati da una scelta che ci complica ancor più la vita in un momento così complicato. Inizialmente ha scritto ad alcuni genitori che le avevate pensate tutte ma che non vi erano alternative, ora ci promette condivisione su alternative allo studio degli uffici. È già un passo avanti».