Come una volta

I sapori antichi della Bassa bergamasca con "Tradizioni in cucina"

Il Fai lancia il nuovo format sui social. Appuntamento ogni settimana con un video e una nuova ricetta. Il via con le niselle

I sapori antichi della Bassa bergamasca con "Tradizioni in cucina"
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La grande distribuzione e la comodità dei cibi pronti la fa un po’ da padrone, di questi tempi. Si sente la mancanza delle vecchie tradizioni culinarie, quelle dei nonni, ricette povere ma sapienti tramandate di generazione in generazione. Così il Fai (Fondo ambiente italiano) della Bassa Bergamasca ha pensato, anche tenendo conto delle restrizioni dovute alla pandemia, di lanciare sui suoi profili social di Facebook e Instagram il format “Tradizioni in cucina”.

Ogni settimana viene pubblicato un nuovo video con una ricetta tipica dei luoghi bergamaschi, in cui gli esperti racconteranno la storia dei piatti legati al nostro territorio. In seguito uno chef spiega nel dettaglio come preparare le pietanze.

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Le riprese sono state realizzate a fine febbraio, durante il periodo in zona gialla, dalla SturmUndDrang Produzioni, formata da un gruppo di giovani di Arcene che si sono occupati anche del montaggio. Le ricette sono illustrate dagli chef Elvio Beretta e Marco Rossoni, filmati nel contesto di Villa Torri Morpurgo a Calvenzano, residenza privata di una famiglia che si occupava fin dal Settecento dell’allevamento dei bachi da seta. L’edificio, rimodernato, si è dimostrato la cornice ideale per i video del Fai.

La prima ricetta è stata pubblicata martedì 30 marzo: si tratta delle Niselle di nonna Antonietta, dolce originario del paese di Calvenzano. Sono dei biscotti a doppia spirale aromatizzati con l'anice stellato, preparati in occasione del pellegrinaggio al Santuario di Caravaggio dei calvenzanesi (la prima domenica dopo la Pasqua), che li gustavano dopo la funzione in un picnic nel verde. Ogni donna creava l’impasto a casa propria, una ricetta segreta, tramandata da madre in figlia, e poi andavano dal prestinaio con la loro cesta piena di pasta e gli davano la forma (a esse o rotonda) insieme al fornaio e le facevano cuocere nel forno a legna. C’era anche una sorta di gara tra le donne: chi aveva l’impasto migliore, chi aveva il grembiulino o il canovaccio più bello, chi sapeva lavorarle meglio nella forma. È un dolce sano, fatto con ingredienti genuini, adatto alla prima colazione o per una sostanziosa merenda. Si conserva a temperatura ambiente per parecchi giorni.

La ricetta successiva sarà quella dei Pastarèi, ancora della zona di Calvenzano, un piatto di polenta mischiata a farina bianca e condita con formaggio e sugo di pomodoro, scalogno e salsiccia. Poi ci si sposterà ad Arcene  con i Michì, a base di farina, acqua e malto, dei biscotti molto duri da inzuppare in latte, tè o brodo caldo, stile cantuccio, preparati per la festa della Madonnina che ricorre ogni 5 aprile. Poi si avrà la Rüsümada, bevanda a base di uova sbattute, zucchero, vino rosso oppure caffè, latte e marsala, considerata per questo una notevole fonte di energie, che una volta non dovevano certo mancare alla gente semplice.

I video delle ricette saranno intervallati da quelli con interviste e racconti delle tradizioni popolari della bergamasca: dopo la prima puntata sarà postata anche un'intervista doppia nei pressi del Ferrandino, un'antico complesso formato da cascina e mulino del trevigliese, ora demolito per il passaggio della Brebemi. Sul posto è rimasta la ruota del mulino e il canalino che veniva utilizzato, le interviste saranno fatte al sindaco Fabio Perla e ad un altro ospite a sorpresa. Ci saranno ricette e video sulla tradizione per ogni paese aderente al Fai della Bassa Bergamasca e l'associazione ha già pronto il progetto per migliorare l’illuminazione dell’Oratorio della Beata Vergine Assunta a Calvenzano che, all’ultimo censimento dei Luoghi del cuore Fai, si era aggiudicato il ventiseiesimo posto in tutta la Lombardia.

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