La sorpresa della Pasqua per alcuni ristoratori: centinaia di menù a domicilio
Sono molti i ristoranti della Bergamasca a proporre dei piatti d'asporto. C'è chi lavora molto, chi meno: bene le 400 consegne per “Da Mimmo, e le 250 per Da Vittorio, a Pasqua
Fin dal primo lockdown le restrizioni hanno colpito duramente, tra i molti settori, anche quello (anzi soprattutto) della ristorazione. Poi alcuni ristoratori hanno cominciato ad attivare e potenziare il sistema delle consegne a domicilio, dato che nei periodi dei divieti più severi è l'unica attività consentita.
Ora secondo un articolo del Corriere di Bergamo, è aumentata l'offerta di questo tipo di servizio, dato che molte insegne, più o meno prestigiose, della Bergamasca vi hanno fatto ricorso.
Non ha fatto eccezione il periodo di Pasqua, in cui i ristoranti si sono adoperati per offrire menù d'asporto, consegna di tagli di carni scelte per le grigliate e di bottiglie pregiate, e visto il momento non è andata neanche così male.
Uno dei primi a ricorrere a questo "espediente" è stato il ristorante Da Mimmo in Città Alta, che si è dotato anche di un laboratorio per le preparazioni e in questo periodo festivo ha effettuato intorno alle 400 consegne, con menù che andavano dai 35 ai 45 euro. Da questi prezzi abbordabili si passa poi a quelli da 120 euro del prestigioso Da Vittorio alla Cantalupa di Brusaporto, che ha effettuato circa 250 consegne e ha offerto anche il servizio ai tavoli per i clienti che hanno soggiornato nelle sue dieci camere. La trattoria di Marco Falconi, a Ponteranica, regalava nel menù a 45 euro anche una bottiglia di spumante: le adesioni sono state circa un centinaio, dei «clienti più affezionati». C'è chi poi ha avuto più successo con la consegna dei tagli di carne per le grigliate, come La Braseria di Luca Brasi, ad Osio Sotto, che ha anche avuto l'adesione di 55 persone per il suo menù festivo da 50 euro. Buono anche il risultato a Trescore Balneario del ristorante LoRo, che lavora molto con le consegne di sushi e cibo nipponico, ma durante le feste ha consegnato un centinaio di menù che andavano dai 60 ai 70 euro l'uno.