Il dolce tipico

Colere, gran ritorno della “Schisada del nonno Guglielmo”

Francesco Abati, del pub Bucaneve, ha rispolverato una tradizionale ricetta di famiglia. È una focaccia dolce che si preparava in occasioni speciali, a Pasqua e alla Festa della Madonnina, a inizio luglio

Colere, gran ritorno della “Schisada del nonno Guglielmo”
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Ce n’è anche una versione a Sovere con lo stesso nome, ma più a forma di ciambella e rigorosamente con l’uvetta. In piena Val di Scalve, invece, a Colore, per Pasqua è stato possibile gustare l’originale “Schisada del nonno Guglielmo”.

Dopo qualche decennio uno dei dolci tradizionali del comune scalvino è tornato a essere disponibile. La ricetta perfetta è nata durante il primo lockdown: ne è promotore Francesco Abati, del pub Bucaneve. Questa versione della Schisada è una focaccia dolce che la sua famiglia ha fatto da generazioni: si preparava in occasioni speciali, a Pasqua e alla Festa della Madonnina, a inizio luglio.

La famiglia di Abati, che prima gestiva il forno del paese, poi aprì una bottega, tramite lo storico marchio “Veramente genuino”. Tradizione continuata dal papà, fino a quando non ha aperto la pasticceria. Lì la produzione si è interrotta. Ma con la passione per pizze e dolci fatti in casa sviluppata da tantissime persone durante il lockdown, Francesco ha trovato lo stimolo giusto per rispolverare il libro delle ricette di famiglia.

Tra i fogli ingialliti scritti a mano, è riemerso anche quello dedicato alle Schisade. Ma per arrivare alla giusta combinazione degli ingredienti e dei tempi di riposo dell’impasto c’è voluto un po’ di lavoro, comunque. Dopo numerose prove e il coinvolgimento di alcuni assaggiatori, è stata trovata la quadra.

Ai coleresi è piaciuta molto l’idea di tornare ad assaggiare le focacce. Ora Abati lavora su ordinazione, perché ci vuole tanto tempo per la lievitazione e perché gli strumenti a disposizione non permettono infornate troppo grandi.

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