Riaprono le scuole e i bus sono di nuovo strapieni, una lettrice: «Accade da un anno»
La fotografia è stata scattata oggi, martedì 13 aprile, alle 9.30 del mattino in città: «Molti mi hanno insultata, dicendomi di farmi i fatti miei o andare a piedi»
Da mesi le aziende di trasporto pubblico assicurano di essere corse ai ripari e di aver adottato misure rigorose per garantire il giusto distanziamento a bordo dei mezzi, riducendo così il rischio di diffusione del Covid. Non fa eccezione l’Atb a Bergamo, ma a neanche due giorni dal ritorno in classe dei liceali (e solo al 50 per cento) balza all’occhio come determinate promesse sia ancora difficile mantenerle.
La fotografia che una lettrice ci ha inviato in redazione oggi, martedì 13 aprile, non avrebbe bisogno di commenti. «Ore 9.30, linea dell’autobus numero 8 strapiena – si legge nel messaggio, che è stato pubblicato anche su Facebook -. Sbagliare è umano, perseverare diabolico».
Considerando che i ragazzi seguono le lezioni a distanza da mesi, decine di attività sono state chiuse e riaperte a corrente alternata e che gli spostamenti, almeno fino a domenica 11 aprile, erano consentiti solo per motivi di lavoro o estrema necessità, è sempre più ampio il fronte di chi sostiene che il virus corra a bordo dei mezzi pubblici; o che quantomeno sia incentivato da controlli non sempre accurati come invece dovrebbero essere.
La fotografia ha ricevuto in poche ore decine di condivisioni, reazioni e commenti, di certo non lusinghieri verso le istituzioni che sarebbero chiamate a vigilare. «È una vergogna!», scrive una signora, seguita a ruota da un’altra utente che evidenzia ironicamente come il problema dei contagi sia invece l’attività di ristoranti.
«Ho voluto denunciare ciò che da ormai un anno accade sui mezzi pubblici mentre le attività e i piccoli commercianti muoiono – si sfoga la lettrice -. Il post è stato condiviso a sua volta da molte persone e nei commenti che ho potuto leggere in molti mi hanno insultata, invitandomi a farmi gli affari miei o ad andare a piedi. In molti mi accusano di avere sbagliato. Io però non mi farò mai i fatti miei finché ci saranno anziani che muoiono ogni giorno».
«Mi domando - conclude la lettrice nel messaggio che ci ha inviato -, essere sinceri su ciò che non funziona in città deve ricadere su chi denuncia? Penso proprio di no. Io prendo i mezzi pubblici perché ho pagato un abbonamento. Casa mia dista 2 chilometri dal luogo in cui lavoro; ho avuto problemi di salute che mi hanno obbligata a non prendere freddo, quindi devo per forza andare in autobus».