Il prefetto notifica la chiusura al bar "Al solito posto" di Treviglio, ma i titolari si oppongono
I titolari, da sempre contrari alle chiusure imposte dai Dpcm, hanno collezionato multe su multe, continuando a servire i clienti al tavolo o al bancone rispettando i protocolli di sicurezza
I titolari del bar “Al solito posto” si sono sempre detti contrari alla chiusura imposta dai Dpcm, sollevando un vero e proprio caso a Treviglio. Per loro, l’unica autorità che poteva imporla era il prefetto. E così è stato, almeno sulla carta.
Come riporta Corriere Bergamo, infatti, alla titolare Rachele Carioni e al marito Marco Novaria ieri mattina (martedì 13 aprile) è stato notificato il provvedimento della Prefettura ma il locale ha comunque continuato a lavorare.
I coniugi, che hanno aderito al movimento di protesta “Io Apro”, da settimane continuano a servire i propri clienti al tavolo, rispettando i protocolli di sicurezza e le linee guida previste per i locali pubblici: numero ridotto di posti a sedere, sanificazione degli spazi, uso della mascherina. Di consegna a domicilio o di asporto, però, proprio non ne vogliono sentir parlare.
Tutto ciò si è tradotto in una lunga serie di multe da 400 euro, sia per loro sia per i clienti, fino al provvedimento notificato ieri, ritenuto però insufficiente. Nel pomeriggio una pattuglia è tornata sul posto trovando 5 clienti al bancone. La palla ora passa alla magistratura che potrebbe valutare anche il sequestro del bar.