Secondo Fontana adesso servono «riaperture in tempi brevi. Ma nessun "liberi tutti"»
Secondo il governatore lombardo, già dalla prossima settimana si potrebbero stabilire procedure che «diano a tutti la possibilità di riacquistare un po' di libertà». I primi a riaprire potrebbero essere bar e ristoranti
Forte di un indice Rt regionale pari a 0.78 e di un'incidenza settimanale di contagi di 162 nuovi casi ogni centomila abitanti, anche il presidente lombardo Attilio Fontana torna a fare pressioni in merito alle future riaperture che, sottolinea, dovranno avvenire «seguendo il criterio della progressività e del buonsenso».
«I dati della Lombardia evidenziano un trend positivo – aggiunge - e che ci portano a guardare a un ritorno graduale alla libertà di cui tutti abbiamo bisogno». Il governatore lombardo si allinea quindi alla richiesta avanzata quest’oggi, giovedì 15 aprile, da tutte le Regioni al Governo e al Comitato tecnico scientifico (domani si riunirà la Cabina di regia che affronterà il tema).
«Personalmente – spiega Fontana - sono dell'opinione che gradualmente, già dalla prossima settimana, si possano stabilire procedure che diano a tutti la possibilità di riacquistare un po' di libertà e, soprattutto, alle attività commerciali di programmare la ripresa lavorativa».
Secondo il presidente lombardo i primi negozi a rialzare le serrande potrebbero essere i bar e i ristoranti che, contando sull’arrivo del bel tempo, potrebbero servire i clienti in tavoli collocati all’aperto. «Già questo sarebbe un piccolo, ma importante allentamento. Penso anche a cinema, teatri, piscine e palestre, che da mesi ormai aspettano di poter riaprire in sicurezza seguendo i protocolli necessari».
«Fondamentale – conclude Attilio Fontana - è che tutti noi continuiamo a comportarci con grande senso di responsabilità, affinché ogni allentamento non sia vissuto come un “liberi tutti”, ma come una grande opportunità da non sprecare».