Il Papu: «Bergamaschi, mi mancate! Ci vediamo presto al mio ristorante Boedo»
Sui muri del locale argentino che Gomez ha fortemente voluto ci sono ritratti di Maradona e della bandiera biancoceleste. Ce ne parla sua cognata, Barbara Raff, amministratore unico del locale
di Paolo Aresi
Barbara Raff è qui nella piazzetta del centro, fra le vie Borfuro e Sant’Orsola, il luogo più bello della Bergamo contemporanea, la piazzetta bianca dove i bambini giocano, dove d’estate si tengono concerti, iniziative. Dice: «Sono amministratore unico del ristorante argentino che sta per aprire, vengo qui tutti i giorni, dobbiamo farcela in un paio di settimane, non c’è un minuto da perdere». Dentro, lavorano falegnami e muratori; murales di Maradona e della bandiera argentina decorano questi antichi muri a volta, sorretti da colonne seicentesche.
Scusi Barbara, ma questo è il ristorante del Papu?
«Sì, certo, io sono sorella di Linda, la moglie del Papu. Questo ristorante è il sogno di Alejandro, lui ci teneva tantissimo a realizzare un ristorante di “Parrilla”, cioè di braciere, il ristorante tipico argentino dove si cucina carne alla brace della qualità più alta. Lui ha sempre avuto passione per la griglia, e poi c’è un’altra ragione».
Quale?
«Che il Papu sognava di trasmettere a Bergamo un po’ della nostra cultura argentina. Infatti questo ristorante vuole ricreare un piccolo pezzo di Argentina qui in città. Tutti noi che lavoriamo qui siamo argentini. Per l’inaugurazione pensiamo a una serata di tango. E ci saranno altre cose di cultura argentina. Per il Papu è una questione di condivisione».
Che cosa significa?
«Che lui in questi anni a Bergamo si è sentito accolto e ha cercato di dare l’anima per la squadra, per Bergamo. Si è così inserito che ha pensato di portare qui anche il suo mondo, la sua cultura. Il ristorante nasce da questa idea».
Quando aprirete?
«Pensiamo dal 10 maggio, questo è il nostro obiettivo e stiamo lavorando sodo».
Il Papu sarà contento.
«Certamente, non vede l’ora, ci tiene molto, lui vuole proprio bene a Bergamo. Alejandro è una grande persona, davvero. Vuole che le cose siano fatte al meglio che sia possibile».
Barbara Raff
Quando è nata l’idea?
«Papu ci pensava da anni, si guardava intorno, ma non trovava il posto giusto. Poi abbiamo saputo di questo locale in centro, in un luogo incantevole, a ottobre scorso. Si pensava che la pandemia fosse ormai alle spalle, poi invece c’è stata la seconda ondata. E poi è successo il trasferimento a Siviglia. Ma lui ha voluto comunque andare avanti, proprio perché si sente molto legato a questa realtà».
Lei Barbara quando è arrivata a Bergamo?
«Quattro anni fa. Il taxi mi ha lasciato in via Gombito, io mi sono guardata intorno e ho detto a mio marito: “Da qui non ci muoviamo più”. È una splendida città Bergamo. Io ho 36 anni, ma ho lasciato l’Argentina già da diciannove anni, ho vissuto in diversi Paesi».
Anche lo chef del Boedo è argentino?
«È nato in Italia, ma da genitori argentini, si chiama Gianluca ed è bravissimo».