A Gandino

Settanta anni di attività: nel negozio degli Anesa è passata la storia di un'intera Valle

Dall'impegno pionieristico di papà Bepi e mamma Maria alla terza generazione iper tecnologica. Portarono qui le prime lavatrici e il segnale Rai

Settanta anni di attività: nel negozio degli Anesa è passata la storia di un'intera Valle
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di Giambattista Gherardi

Un compleanno di quelli speciali, utile a ricordare un’epopea che attraversa la storia sociale ed economica di un’intera valle. Ha compiuto 70 anni negli ultimi mesi (nel 2020) il negozio della famiglia Anesa situato, sin dalla fondazione, lungo l’antica via Mirandola, nel cuore del centro storico di Gandino. Nonostante vi si possano trovare, da sempre, tutte le novità della moderna tecnologia, questo luogo è un infinito scrigno di ricordi cui sono legati oggi i fratelli Luciano e Claudio Anesa e il figlio di quest’ultimo, Flavio, che portano avanti l’attività.

Da sinistra Flavio, Claudio e Luciano Anesa nel negozio di Gandino

Ad avviare il tutto furono papà Bepi, classe 1926 originario di Vertova e morto nel 2009, e mamma Maria Nava, classe 1930 di Clusone, che ancora frequenta il mitico bancone popolato di preziosi appunti utili a soddisfare le richieste degli affezionati clienti. «Il nonno Geremia - ricorda Luciano - lavorava per la compagnia elettrica della Valle e fu destinato alla Val di Scalve. Avviò nel 1948 un negozio a Clusone, in pieno centro. Qui lavorava papà Bepi, che conobbe mamma Maria, con cui si sposò nel 1952. Due anni prima, complice il trasferimento del nonno dalla Val di Scalve a Gandino, fu aperto l’attuale negozio, negli ambienti che un tempo ospitavano una rivendita di stoffe. In queste sale è letteralmente cresciuta la nostra famiglia». Dal matrimonio di Bepi e Maria Anesa sono nate, oltre a Luciano e Claudio, anche le figlie Marinella (pure titolare per molti anni a Gandino di un’attività commerciale) e Cecilia.

Maria e Bepi Anesa

«L’evoluzione della nostra attività - sottolinea Luciano - è andata di pari passo con i cambiamenti epocali della tecnologia. Il nonno e il papà portarono in Val di Scalve i primi apparecchi televisivi, valicando la Presolana con una Topolino, poi affiancata a Gandino da una 600 multipla personalizzata (foto di apertura, ndr). In pochi decenni siamo passati dalle radio a transistors ai primi apparecchi televisivi, dai videoregistratori Beta e VHS alle smart tv ed ai telefoni cellulari».

Quello degli Anesa è da sempre un vero e proprio gioco di squadra, con le competenze tecniche e la capacità di relazione di papà Bepi che si univano al lavoro di mamma Maria, spesso impegnata nelle dimostrazioni a domicilio con le prime lavatrici oppure in veri e propri corsi (in ambienti messi a disposizione dalla banca locale) per le macchine da cucire Necchi. Senza dimenticare che fra gli agenti di commercio che si presentavano a Gandino c’era anche Domenico Bosatelli, poi fondatore nel 1970 dell’impero Gewiss. In quegli anni il negozio Anesa divenne service della Grundig grazie a un accordo stretto con la casa madre tedesca. Per qualche tempo, un negozio fu attivo anche a Ponte Nossa.

Bepi Anesa in un disegno di Virgilio Bettinaglio

Alla famiglia Anesa, la Val Gandino deve anche l’arrivo del segnale tv della Rai, dapprima grazie al ripetitore installato in località San Lorenzo sopra Barzizza, poi a San Rocco di Leffe, con lo storico canale 58 che diffuse anche la “rivoluzione” Mediaset di Berlusconi. Al ripetitore di Leffe è legato un particolare ricordo che risale al 25 maggio 1983, quando l’Italia intera era incollata ai teleschermi per la finale di Coppa dei Campioni fra Juventus e Amburgo.

«Siamo da sempre tifosi juventini - ricorda Claudio, fra i fondatori anche del locale Juventus Club - e quella sera un vero e proprio nubifragio privò la Val Gandino del segnale di Rai Uno che trasmetteva la partita. Sotto il diluvio, riuscimmo a ripristinare il segnale, ma non fummo premiati: i tedeschi avevano nel frattempo realizzato con Magath il gol che sarebbe valso loro la Coppa».

L’arrivo dei centri commerciali ha evidentemente cambiato gli scenari, ma il negozio di Gandino resta per tanti clienti riferimento irrinunciabile, anche grazie alla rete Sitea (Luciano ne è vicepresidente) che unisce 40 soci e 20 negozi affiliati in tutta la Bergamasca. «Verifichiamo ogni giorno - conferma Luciano, valido musicista nel gruppo “8e40" e riparatore richiestissimo - come dietro a ogni acquisto debbano necessariamente coesistere fiducia e competenza. Lo sperimentiamo da sempre con i nostri collaboratori (impossibile non ricordare Gianmario Rudelli), con i clienti e più in generale con la comunità di Gandino, dove papà Bepi sapeva essere presenza attiva».

Lo storico skilift sul Monte Farno

Seguendo la passione di papà Geremia, Bepi fu attivo nel Moto Club locale, ma fu anche anima degli Amici del Farno, che portarono in quota l’attuale strada carrabile. Lungo il “discesone” alle spalle della Colonia, fu attivo per trent’anni, grazie a lui, uno dei primi skilift della Lombardia, dismesso nel 2000. Bepi fu anche tenore della Corale Canali, atleta sugli sci del circuito Old Stars e volontario nel Gruppo Fanti per i pasti a domicilio.

Fra i ricordi di famiglia resta indelebile la risposta negli anni ’50 data da un bambino della locale scuola elementare durante un’interrogazione. «Chi ha inventato la pila?», la domanda dell’insegnante. «Ol ‘Nesa da Gandì!», la risposta che tanti volentieri ancora sottoscrivono. Auguri!

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