Com'è 'sta storia che i bergamaschi in pensione vanno a vivere ad Acireale, in Sicilia
Un’associazione siciliana offre un servizio completo di consulenza e aiuto per coloro che decidono di andare a vivere lì. Già 32 persone intenzionate a trasferirsi, molte chiedono informazioni
di Wainer Preda
Sole e mare tutto l’anno, luoghi incantevoli, prezzi bassi. Un sogno, per molti. Una realtà, per gli oltre trecento bergamaschi che nell’ultimo decennio hanno lasciato la nostra provincia per godersi l’agognata pensione all’estero.
Il fenomeno, non nuovo e ancora contenuto a dire il vero, con l’allentamento delle restrizioni Covid è in ripresa. Anche perché, secondo l’Inps, l’importo medio delle pensioni al Nord Italia è di 1.283 euro al mese. E con quella cifra, la vita in città come Bergamo e Milano diventa resistenza. Resilienza, perfino.
E così, allettati da un’esistenza meno complicata e un minor carico fiscale, un bel po’ di bergamaschi ha deciso di cambiare aria. Dapprima, secondo la Cisl, hanno fatto le valigie i pensionati con redditi medio-bassi, oggi ottuagenari. Poi, più di recente, i sessantenni con redditi medio-alti. Quelli che hanno terminato la stagione del lavoro da poco o stanno per farlo. E che, forti di un discreto gruzzolo in banca, dopo aver sistemato i figli, vorrebbero passare il resto dei loro giorni in sacrosanta pace. In un luogo tranquillo. Sicuro. Non troppo distante. E possibilmente, che consenta di godere appieno il potere d’acquisto della pensione, senza svenarsi.
Per anni le destinazioni più gettonate sono state il Portogallo, la Spagna e le sue isole, la Svizzera (sono fioccate le richieste di residenza). Ora se n’è aggiunta una, diciamo così, più nostrana: la Sicilia, in particolare Acireale.
Complice un’attenta strategia di marketing, la cittadina della provincia di Catania punta ad attirare sempre più lombardi. La posizione sulla costa ionica, d’altronde, è invidiabile. Più piccola e meno servita di Bergamo, Acireale conta circa cinquantamila abitanti. Sorge sulla Tima, uno spettacolare altopiano di origine lavica, a strapiombo sul mare. I dintorni sono ricchissimi di sorgenti d’acqua e zeppi di coltivazioni, soprattutto agrumi. Noi, oltre ai colli, abbiamo le montagne. Laggiù, addirittura un vulcano: l’Etna. Il clima, poi, è l’ideale per svernare: estati calde e secche e inverni miti. La neve, un miraggio.
Secondo Enzo Canfarelli, promotore del progetto “Siciliamipiaci”, trasferirsi sull’isola avrebbe diversi vantaggi rispetto all’estero. Innanzitutto si rimane nell’amata Italia perché, si sa, non solo i brasiliani soffrono di “saudade”. Secondo, niente lingua straniera che per molti è ancora un ostacolo, spesso aggirato facendo comunella fra conterranei.