Nell'Atalanta in cui tutti sono titolari, Gasperini ringrazia quelli che non giocano mai (o quasi)
L’arrabbiatura per il secondo gol subìto è già passata: Gasperini si presenta ai microfoni di Sky sorridente e rilassato. Il 5-2 al Tardini è un ottimo risultato e il secondo posto in solitaria, in attesa del posticipo fra Milan e Juve, lo è ancora di più. Ride, il mister atalantino, quando nello studio discutono dei suoi cambi, con i giocatori entrati dalla panchina che gli hanno regalato ben quattro gol (Pessina, Muriel due e Miranchuk). «In questo periodo – esordisce – si gioca di pomeriggio con un clima e pressioni diverse: chi entra con la mentalità giusta, può veramente fare la differenza. È stato così anche per il Parma, autore di due gol dopo i cambi».
Solo voi però fate così tanti gol con giocatori che entrano nel secondo tempo, al di là della qualità della rosa.
«È importante capire che non sempre chi gioca dall’inizio vuol dire che sia titolare, Muriel ne è un esempio e in certi periodi della stagione può essere anche avvantaggiato. Entrare dopo, oppure uscire prima, non è una penalizzazione, come spesso si crede. Zapata e Ilicic non avevano demeritato, ma io sapevo che un Muriel, un Pasalic, un Pessina motivati a un certo punto avrebbero potuto fare la differenza. Dobbiamo anche tener conto che abbiamo tre partite in sei giorni».
Secondo posto, Coppa Italia… Muriel ha detto che lo scudetto se lo gioca il prossimo anno.
«Abbiamo perso qualche punto, come con la Roma e con il Sassuolo in inferiorità numerica, ma tutte le squadre avranno qualcosa da recriminare. Noi dobbiamo essere contenti di quello che abbiamo realizzato, fermo restando che ogni partita da qui alla fine è decisiva».
L’anno prossimo sarà impossibile non mettere l’Atalanta fra le favorite per lo scudetto. Atalanta-Juve segnerà un nuovo inizio?
«È difficile per una società come l’Atalanta competere a certi livelli: la disparità economica è molto elevata. Obiettivo dell’Atalanta sarà sempre quello di cercare di migliorare la propria squadra e possibilmente di posizionarsi in fascia alta. Ma con gli attuali criteri e con questi meccanismi non potrà mai partire con l’obiettivo di vincere il campionato».
Potrebbe cambiare qualcosa visto quello che è emerso nei due giorni della Superlega.
«C’è ancora molta incertezza, sia per quanto riguarda le coppe sia per il campionato. Ma il calcio di sicuro ha bisogno di un’organizzazione uguale per tutti e che, pur con le differenze fra una società e l’altra, possa permettere a tutti di vincere, favorendo chi riesce a ottenere dei risultati tenendo i conti a posto. In caso contrario, sarà veramente difficile».
Malinovskyi attaccante o centrocampista?
«Le cose migliori le ha fatte da attaccante, però ha tutte le caratteristiche per giocare anche da trequartista. In posizione centrale finisce però per essere un po’ sprecato. Comunque, sa giocare in più ruoli, è cresciuto tantissimo e oggi è perfettamente inserito nella squadra».
Il problema adesso sarà come migliorare ancora questa formazione, da dove comincerà?
«Ci penseremo quando sarà il momento. Adesso abbiamo l’obiettivo di raggiungere la Champions e nelle prossime due settimane può succedere ancora di tutto. Io devo assolutamente ringraziare tutti questi ragazzi, che hanno una disponibilità incredibile. E aggiungo che sono dispiaciuto nei confronti di alcuni giocatori come Caldara, Lammers, Sutalo, Kovalenko e altri, ottimi giocatori purtroppo penalizzati, ma che hanno dato un contributo importante. Nessuno di loro ha manifestato problemi di comportamento, come mi era capitato da altre parti, e oggi ho davvero la sensazione di avere una squadra compatta. Chi si allena e non gioca è altrettanto determinante e Bergamo favorisce questo tipo di conduzione. Più che quello economico, questo è il nostro vero vantaggio».
Quindi resterà all’Atalanta? Le voci si rincorrono e sarà contento di sapere che i club più importanti d’Europa stanno pensando a lei…
(ride) «Ho un contratto lunghissimo con l’Atalanta e a Bergamo sto veramente bene. Tutti i giorni si parla di contatti, ma io non ne ho avuti e se in questo momento ci fosse una persona che vorrebbe parlarmi, gli direi di ripassare a fine campionato. In ogni caso, prima dovrei parlare col presidente Percassi per vedere se magari l’ho stufato».