Festa a Clusone

Don Martino Campagnoni, 70 anni di sacerdozio al Patronato San Vincenzo

Ordinato nel 1951, dopo dieci anni a Bergamo al fianco di don Bepo, da sessanta è direttore nella cittadina baradella. Autore di decine di libri, è stato alfiere della Messa di Capodanno sul Pizzo Formico

Don Martino Campagnoni, 70 anni di sacerdozio al Patronato San Vincenzo
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di Giambattista Gherardi

Sono passati esattamente 70 anni da quel 19 maggio 1951 e, come afferma in un’intervista, «mai mi sono pentito una sola volta di aver scelto di diventare sacerdote». La comunità di Clusone e in particolare quella legata al Patronato San Vincenzo festeggiano l’importante anniversario di ordinazione di don Martino Campagnoni.

Nato nel gennaio 1927 a Costa Volpino, don Martino è una vera e propria istituzione: dopo l’ordinazione di settant’anni fa, fu immediatamente destinato al Patronato San Vincenzo, nella sede di via Gavazzeni a Bergamo, al fianco di don Bepo Vavassori, che fu per lui un riferimento costante. Per dieci anni fu vicerettore a Bergamo, prima di ricevere la nomina a direttore responsabile del Patronato San Vincenzo di Clusone a seguito dell’improvvisa morte di don Giuseppe Rota l’11 maggio 1961.

In questi giorni ricorrono dunque anche i sessant’anni di impegno a Clusone. Le origini del Patronato a Clusone risalgono al 1950, quando il commendator Francesco Giudici intercede presso il conte Piero Fogaccia e le sorelle, ottenendo in dono un terreno in via San Lucio (6500 metri quadrati) per celebrare degnamente l’Anno Santo.

Autore di decine di libri legati al Patronato, alla sua chiesa e, più in generale, alle comunità seriane, don Martino Campagnoni per ben 45 anni, dal 1970 al 2015, ha celebrato la Santa Messa ai piedi della grande croce del Pizzo Formico la mattina di Capodanno. Una presenza ininterrotta, fatta eccezione solo per il capodanno del 1994, quando a causa di una tormenta di neve e nell'impossibilità di raggiungere la croce celebrò la Santa Messa a metà strada tra la Capanna Ilaria e la vetta del Formico in compagnia di soli sette affezionati amici, tra cui Giuseppe Trussardi "ol Chi" e il compianto Edoardo Panizza di Casnigo.

Fra i tanti libri che ha scritto, ricorda spesso con piacere quello dedicato ai proverbi bergamaschi. L’ultimo da lui raccolto recita: «Lavorare come se non si dovesse mai morire, pensare come se si dovesse morire domani». È diventata la sua regola di vita e in arrivo c’è anche una doppia benedizione apostolica di Papa Francesco. Domenica 23 maggio, alle 18, don Martino Campagnoni celebrerà una messa di ringraziamento nella chiesa del Patronato di Clusone.

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