Sebastian e Yasmine, due tipi on the road: da Bergamo alla Siberia su una Renault R4
La coppia, di Valverde, prepara il viaggio - via Turchia e Iran - e cerca sponsor e giocattoli da lasciare ai bambini
di Matteo Rizzi
Da Bergamo alla Siberia su una R4. È l’affascinante sfida di Sebastian e Yasmine, coppia di Valverde, nella vita rispettivamente metalmeccanico ed educatrice, con il pallino dei viaggi on the road. I due ragazzi si sono infatti iscritti al Mongol Rally del 2022: una “competizione” di beneficenza che prevede di raggiungere la Siberia attraverso la Mongolia, rigorosamente a bordo di automobili che abbiano almeno dieci anni di età e cilindrate inferiori ai 1200 cc. Come la R4 di Sebastian: «È l’auto che uso nella vita di tutti i giorni - spiega -, ed è l’unica che ho. L’ho presa sei anni fa perché dovevo cambiare la macchina, e volevo che quella nuova fosse in grado di cambiarmi l’umore alla mattina quando ci salivo».
La competizione non prevede di seguire tragitti specifici: ogni partecipante può scegliere il suo. Yasmine e Sebastian hanno deciso di scendere nel Sud Est europeo e di risalire dall’Asia Minore, passando quindi da Turchia e Iran: «Ci sembrava il tragitto più spettacolare, a contatto con culture, paesaggi e situazioni molto diverse da quelle a cui siamo abituati. Penso ad esempio all’Iran, in cui nonostante a luglio ci siano 40 gradi all’ombra, gli uomini devono tenere i pantaloni lunghi e le donne addirittura devono essere completamente coperte. Sono situazioni che conosciamo, ma che vogliamo vivere sulla nostra pelle».
I ragazzi ora hanno poco più di un anno di tempo per raccogliere i fondi necessari, magari individuando degli sponsor per contenere le spese («Che stimiamo - spiega Sebastian - si possano aggirare attorno ai sette/ottomila euro») e per pensare a quali tappe effettuare durante il viaggio: «Sarà un viaggio della durata di circa due mesi. Non abbiamo ancora pensato a dove ci fermeremo. Quando viaggiamo abbiamo comunque sempre con noi la nostra tenda da tetto, ma l’idea è comunque quella di dormire la maggior parte delle volte in strutture ricettive».
Il viaggio è organizzato a supporto dell’associazione “Still i Rise”: «È una onlus - spiega Sebastian - che si occupa di offrire istruzione ai bambini più sfortunati. Oltre alla quota di partecipazione, che consiste in una donazione da mille euro da effettuare prima di partire, abbiamo avviato una raccolta di materiali e giocattoli da regalare ai bambini delle popolazioni che incontreremo lungo il tragitto».
I due giovani sono reduci da un viaggio lungo l’Italia, sempre a bordo della loro Renault, che hanno deciso di affrontare nell’estate dello scorso anno per pubblicizzare il fondo di mutuo soccorso creato dal Comune di Bergamo per sostenere le famiglie che hanno perso i loro cari a causa del Covid-19 e le piccole imprese in difficoltà: «Durante l’emergenza ci siamo sentiti in dovere di fare qualcosa per la nostra città e questo bisogno si è tramutato in questo viaggio».
In quell’occasione era quindi nato il progetto Tourbolentoinr4, con cui i ragazzi sono presenti sui social e per il quale hanno creato un sito dedicato, in cui pubblicano aggiornamenti e resoconti sulle loro avventure: oltre al tour in Italia e a piccoli viaggi meno impegnativi («Ogni volta che possiamo - racconta Sebastian - prendiamo la macchina e andiamo da qualche parte, anche solo per un weekend al mare o in montagna, sempre con la nostra tenda») i due ragazzi sono andati di recente anche nei Balcani, scendendo fino in Albania in un tour di tre settimane in quella regione.
Ma l’avventura in Siberia sarà di gran lunga il viaggio più impegnativo ed entusiasmante che i due ragazzi abbiano mai affrontato: «Non so se torneremo cambiati da quel viaggio, ma sicuramente avremo nel nostro bagaglio un’esperienza che ci ricorderemo per tutta la vita. Se ci fidiamo della macchina? Assolutamente, ce l’ho da sei anni e in tanti viaggi non siamo mai rimasti a piedi. Sicuramente faremo dare una sistemata al nostro meccanico di fiducia, ma poi in generale me la cavo abbastanza con i motori e comunque è una macchina semplice da sistemare, quindi penso che anche nei posti in cui andremo, se ci dovesse essere bisogno, saprebbero metterci le mani».