Treno per Orio, dopo la manifestazione Gori scrive a Rfi: «Incontri il comitato di Boccaleone»
Sabato scorso gli abitanti del quartiere hanno manifestato pacificamente davanti Palazzo Frizzoni, chiedendo nuovamente che la tratta venga interrata
Con la manifestazione pacifica organizzata sabato scorso (22 maggio) davanti Palazzo Frizzoni, il comitato di quartiere di Boccaleone ha raggiunto traguardo che, seppur piccolo, non spegne completamente le speranze di poter vedere una revisione del progetto del treno che collegherà Bergamo con Orio al Serio.
Il sindaco Giorgio Gori ha infatti inviato ieri pomeriggio, lunedì 24 maggio, una lettera a Vincenzo Macello, direttore investimenti di Rfi-Reti Ferroviarie Italiane, chiedendo un confronto tra l’azienda e il comitato di quartiere, che da tempo sottolinea la necessità di interrare il nuovo collegamento ferroviario. Un’opzione respinta più volte dal Pirellone e dai tecnici incaricati dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile della progettazione e realizzazione della nuova tratta.
Il sindaco, dopo aver incontrato gli abitanti di Boccaleone, ha quindi accolto il loro appello, con il quale invitiamo i politici bergamaschi a farsi parte attiva per promuovere un tavolo di confronto «con i soggetti interessati, per primi i cittadini che non sono mai stati consultati e che dovevano essere parte attiva nella partecipazione alla definizione del progetto».
L’ipotesi del treno sotterraneo
Da tempo è acceso il dibattito in merito alla proposta di interramento avanzata dal comitato, oggetto di una recente nota, firmata proprio da Vincenzo Macello (e ribadita da Regione Lombardia), nella quale si mettevano in fila le ragioni che ne renderebbero impossibile la realizzazione.
In primis il «significativo incremento dei costi dell’opera», ma anche il necessario abbattimento del ponte su via Piatti e di quello di Boccaleone, con la conseguente interruzione della circonvallazione per tutta la durata dei lavori, l’interruzione della linea ferroviaria Bergamo-Brescia, maggiori espropri e la demolizione di alcune abitazioni del quartiere.
La lettera di Gori
Sono a chiederLe cortesemente - scrive Giorgio Gori nella lettera - dopo aver a mia volta dialogato con gli esponenti di questo Comitato, la disponibilità ad incontrarne alcuni rappresentanti, così da poterne ascoltare “in diretta” le ragioni, valutarne la proposta e fornire loro maggiori dettagli intorno alle motivazioni che, stando ai contenuti della Sua recente nota, ne impedirebbero l’accoglimento (in particolare riguardo ai costi - diretti e indiretti - dell’interramento, confrontati con quelli della soluzione fin qui progettata, nonché ai tempi delle diverse opzioni e agli impatti sulla mobilità ferroviaria e stradale a carattere sovralocale).