All'Humanitas Gavazzeni intervento in cardiochirurgia robotica a 1200 km di distanza
Primo intervento chirurgico europeo di telementoring: unite équipe mediche di due Paesi
In sala operatoria l’équipe del dottor Alfonso Agnino, responsabile della Cardiorobotica e Chirurgia mininvasiva di Humanitas Gavazzeni. A 1.200 chilometri di distanza, invece, quelle guidate dal professor Amedeo Anselmi, docente all’Università di Rennes, e dal professor Jean Philippe Verhoye, presidente della Société Française de Chirurgie Thoracique et Cardio-Vasculaire, collegati da remoto.
Bergamo è stata teatro del primo intervento europeo di telementoring in cardiochirurgia robotica: un intervento di riparazione della valvola mitrale di un paziente, grazie a un innovativo sistema di telecamere collegate alla consolle di un robot che ha consentito la partecipazione in diretta degli specialisti dell’Università francese.
Un nuovo e maggiore controllo del campo operatorio
Di norma, durante gli interventi di cardiochirurgia robotica, il primo chirurgo muove i bracci del robot da una consolle lontana dal tavolo operatorio, usando mani e piedi, e ha una visuale “dentro al cuore”. Il secondo chirurgo, invece, sta accanto al paziente.
Per la seduta di telementoring la sala operatoria è stata rivoluzionata: grazie a un nuovo prototipo è stato possibile coordinare alla colonna centrale del robot Da Vinci X due postazioni con telecamere ad altissima risoluzione, una utilizzata per il controllo dell’intera sala operatoria e l’altra per il controllo del tavolo operatorio.
Un settaggio che ha permesso al dottor Agnino di avere contemporaneamente sullo schermo le immagini di quattro visori governate attraverso la pedaliera, come in una sala regia. Ha quindi potuto osservare le riprese in arrivo dalle due telecamere o dalla strumentazione di supporto, come elettrocardiogramma ed ecocardiogramma. Il tutto con la massima protezione dei dati sensibili del paziente.
«Questi strumenti così avanzati hanno annullato la distanza fisica tra la nostra équipe e quella di Rennes, che assisteva all’intervento - spiega il dottor Alfonso Agnino -. Sono sistemi, non più necessariamente satellitari, capaci di offrire un’ottima qualità e nitidezza di immagine, e una costante continuità del segnale audio-video».
In futuro, questa tecnologia potrebbe aprire le porte alla cooperazione da remoto di specialisti internazionali per i casi più complessi. «Il telementoring - aggiunge il professor Anselmi - pone le basi per nuovi metodi d'insegnamento chirurgico».
A Bergamo 52 interventi in meno di 2 anni.
Il centro di Cardiochirurgia robotica di Humanitas Gavazzeni, parte del Dipartimento Cardiovascolare dell’ospedale bergamasco, è l’unico in Italia in cui è attivo un programma di cardio-robotica al fianco della cardiochirurgia tradizionale, della cardiochirurgia mininvasiva e cardiologia interventistica.
Grazie al robot, i cardiochirurghi possono applicare una tecnica all’avanguardia al trattamento dell’insufficienza mitralica, con tutti i vantaggi per il paziente dati dalla mininvasività robotica: riduzione del trauma, minore sanguinamento, rapido ritorno a una vita normale senza necessità di riabilitazione.
Ad oggi in Humanitas Gavazzeni sono stati eseguiti 52 interventi di cardiochirurgia mitralica robotica. Anche durante la pandemia, fatta eccezione per la prima ondata, équipe e robot non si sono fermati, curando i pazienti con problematiche gravi e urgenti al cuore.