Vacanze in giro per l'Europa? La mappa con le regole d'ingresso dei vari Paesi
Se si vuole viaggiare all'estero, sarà necessario rispettare una serie di condizioni che variano a seconda del Paese di destinazione
L'estate è ormai alle porte e molti stanno pensando di tornare a viaggiare in Europa. Quest'anno per farlo sarà però necessario, a causa delle misure anti-Covid, rispettare una serie di condizioni, che per il momento variano a seconda del Paese di destinazione.
Quel che è certo è che per vedersi garantito l'ingresso in una di queste nazioni sarà necessario fornire una certificazione sul proprio stato di salute, ovvero un documento di avvenuta vaccinazione, o che attesti la guarigione dalla malattia oppure un test, effettuato non oltre un certo numero di ore prima. A seconda del Paese d'ingresso, potrebbe essere richiesto il completamento del ciclo vaccinale o la guarigione avvenuta non più indietro di un certo numero di mesi, ma anche la data di effettuazione del test di positività al virus varierà in base ai regolamenti interni.
In ogni caso, a partire dall'1 luglio tutti i Paesi dell'Unione Europea avranno riconosciuto il certificato digitale Covid UE, che contribuirà al ripristino della libera circolazione all'interno della sua area.
Operativo già dall'1 giugno è invece il "gateway UE", la piattaforma che consentirà al Green Pass Covid di funzionare oltre i confini nazionali e al quale dieci Paesi, tra i quali anche l’Italia, hanno già aderito. Altri sette (Bulgaria, Repubblica Ceca, Danimarca, Germania, Grecia, Croazia e Polonia) hanno già iniziato a rilasciare i primi certificati Ue. Il Green Pass, o certificato Covid europeo digitale, esenta i viaggiatori all'interno dell'Ue dagli obblighi di test e quarantene e sarà valido quattordici giorni dopo l'ultima dose di vaccino anti-Covid o, per i guariti dal coronavirus, per 180 giorni a partire dal test Pcr positivo. Per i test, invece, quelli molecolari avranno una validità di 72 ore, mentre quelli rapidi di 48 ore.
Per viaggiare è molto utile consultare la pagina resa disponibile sul sito dell'unione Europea, Re-Open EU, che offre informazioni dettagliate sulle regole d'ingresso dei vari Paesi e che andrebbe visionata prima di prepararsi a partire.
Per dare un'idea indicativa, ecco qui una mappa interattiva con le nazioni facenti parte dell'Unione Europea, con indicate eventuali richieste di certificati di vaccinazione e guarigione, il numero massimo di ore entro le quali deve essere stato effettuato il test di positività al Covid, le fasce d'età esenti da certificazioni e tamponi e l'eventuale esistenza di regolamenti interni specifici e dettagliati per ciascun paese. L'Inghilterra ovviamente non fa più parte dell'UE, ma è segnalata comunque e presenta un regolamento specifico «a semaforo», con colori di rischio assegnati ai viaggiatori in base all'area di provenienza, consultabile sul sito del governo britannico.
Per quanto riguarda invece il rientro in Italia, i minori di 2 anni d'età sono esenti da certificazioni, mentre gli altri che non la possiedono o sono sprovvisti del Covid Pass dovranno andare in isolamento fiduciario per dieci giorni, informando l'Ats del territorio ed effettuando al termine della quarantena un tampone.
Bisogna tenere presente che fino al 31 luglio sarà ancora in vigore lo stato di emergenza, gli spostamenti da e per l’estero sono regolati dal Dpcm del 2 marzo scorso e dall’ordinanza 14 maggio del ministro della Salute, che resterà in vigore fino al 30 luglio. Quando si rientra in Italia da un Paese dell’Ue, da Regno Unito, Irlanda del Nord, Svizzera, Andorra, Principato di Monaco e Israele si deve compilare il formulario digitale di localizzazione, sia in caso di soggiorno che di transito nei 14 giorni precedenti. Si ha inoltre l’obbligo di presentare un documento che attesti l’esito negativo di un tampone molecolare o antigenico effettuato nelle 48 ore prima dell’arrivo nel nostro Paese.