Il caso

Sarnico e la polemica sul pesce siluro ucciso in mezzo alla folla

Su Facebook un utente ha postato il video che riprendeva la scena, chiedendo a sindaco e autorità di intervenire per quell'atto barbaro. Ma quella specie, in realtà, è da sopprimere per legge

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Grande scandalo ha destato il video postato domenica 6 giugno su Facebook, con cui un cittadino denunciava la brutale uccisione, mediante un randello, di un grosso pesce siluro sul lungolago di Sarnico. Nel filmato il pescatore, dopo aver tirato fuori con la sua canna l'animale dall'acqua, utilizza l'arnese per colpirlo un certo numero di volte alla testa con fermezza e decisione, ponendo fine alla sua vita.

Nel suo post l'utente considerava la vicenda molto grave e chiedeva al sindaco, Giorgio Bertazzoli, di intervenire per quella che, secondo lui, era da considerarsi una grave violazione al codice penale, ovvero una violenza gratuita contro un animale e concludeva sperando «nell'identificazione di queste persone, che dovranno rendere conto alle autorità competenti!».

La faccenda non è finita sul social network, infatti sembra che sia stata addirittura presentata una denuncia per "siluricidio" ai carabinieri di Sarnico. Tuttavia, ci dispiace per chi ha preso le parti del cittadino indignato, ma il pescatore ha avuto ragione nel compiere quel gesto: anzi ha agito a norma di legge.

Chi non va a pesca in molti casi non ne è a conoscenza, ma il pesce siluro non è originario dei nostri laghi e fiumi. Si tratta infatti di una specie alloctona ed estremamente dannosa, che nelle acque favorevoli del fiume Po arriva a raggiungere anche i 2 metri di lunghezza e a pesare sui 50 chili. Fino a qui, diranno molti, niente di male, è solo un animale che cresce molto. Il problema è che lo fa perché divora le altre specie autoctone: arriva a mangiare non solo gli altri pesci, ma anche uccelli e roditori che sostano vicino alle aree che infestano. Inoltre la sua aggressività gli ha permesso di proliferare e moltiplicarsi in un habitat a lui alieno. La sua presenza negli ultimi decenni è diventata un vero e proprio problema, tant'è che a un pescatore, qualora ne catturasse uno, è assolutamente vietato ributtarlo in acqua, anzi c'è l'obbligo di eliminarlo sul posto. Nel giugno 2020 è entrata in vigore una legge regionale che non solo impone l'uccisione immediata del siluro una volta pescato, ma ne dispone anche lo smaltimento. Nel caso di mancato adempimento a quest'obbligo, si può incorrere in multe fino a 1500 euro.

Ecco allora spiegato il comportamento del pescatore nel video, che ha semplicemente fatto ciò che la legge imponeva. Il colpo alla testa è inoltre il modo più veloce e umano per uccidere il pesce, perché lasciandolo sulla banchina lo avrebbe solo fatto soffrire. Non è piacevole assistere all'uccisione di un animale, ma in questo caso era quello che andava fatto, soprattutto per la tutela della fauna locale.

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