Impiegata in difficoltà ruba soldi dal Cup, ma chiede scusa e restituisce la somma
La donna ha patteggiato 1 anno e 8 mesi. Ha restituito circa 19 mila euro, per questa ragione il giudice ha disposto la non menzione della condanna
È entrata in crisi a causa del dolore provato per la fine del matrimonio e le difficoltà nell’assistere il figlio disabile. Per queste ragioni un’impiegata dell’Asst Papa Giovanni XXIII, al lavoro allo sportello del Cup dell’ospedale di Bergamo, ha sottratto circa 19 mila euro in tre anni prelevando parte delle somme pagate dai pazienti al termine delle visite o degli esami sostenuti.
La vicenda, resa nota da Corriere Bergamo, risale al 2013 e la cifra sottratta dalla casa è già stata interamente restituita all’ospedale. Per questa ragione il giudice l’ha condannata a 1 anno e 8 mesi di reclusione con pena sospesa e disposto la non menzione della condanna nel certificato del casellario giudiziale.
Le indagini sono iniziate nel 2015, quando la responsabile del Cup si è accorta di una discrepanza tra esami registrati, prestazioni e visite erogate e ammanchi nell’incasso. Dopo le verifiche interne è stata sporta denuncia ai carabinieri e aperto un fascicolo per peculato.
La donna, di 38 anni, avrebbe sottratto di volta in volta piccole cifre, per una media pari a 40 euro. Davanti agli inquirenti è crollata, ha ammesso le sue colpe e chiesto scusa, impegnandosi a restituire l’intera cifra.