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Mercato, ecco perché iniziano i 15 giorni più delicati (l'Atalanta è pronta a colpire)

Si aprono due settimane in cui i dirigenti devono far quadrare i conti prima della chiusura dell'esercizio che segue la stagione sportiva

Mercato, ecco perché iniziano i 15 giorni più delicati (l'Atalanta è pronta a colpire)
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di Fabio Gennari

Il bilancio delle squadre di Serie A è di solito legato alla stagione agonistica. Tranne l'Atalanta e pochi altri casi, le società del calcio italiano vedono scadere il 30 giugno di ogni anno "l'annata" a cui fanno riferimento costi, ricavi e guadagni per cui devono rispondere all'assemblea degli azionisti. I quindici giorni che iniziano oggi (15 giugno), dunque, sono quelli più importanti per diverse società: ci sono prestiti in scadenza, conti da sistemare, le ultime spese da sostenere e gli acquisti da chiudere per chi (praticamente nessuno) ha a disposizione della liquidità.

Quest'anno c'è pure l'Europeo a condizionare le trattative, ma possiamo dire che sono principalmente gli indicatori di spesa a muovere questi giorni di mercato. Chi ha un deficit pesante cerca di fare quella o quelle cessioni che mettono i conti in una situazione di minore stress. Si parla molto dell'Inter e delle partenze che dovrebbero migliorare un po' la pressione del passivo, ma tante squadre sono più o meno messe allo stesso modo.

L'Atalanta ha un'impostazione diversa, il bilancio segue l'anno solare e al netto del fatto che i conti siano in positivo con una situazione finanziaria molto tranquilla, in questa fase del mercato la società nerazzurra e la sua possibilità di investire possono diventare decisivi per chi invece ha delle difficoltà. Un esempio? Il solito Tomiyasu: se il Bologna non lo cede, a bilancio scriverà una spesa da 15 milioni per il riscatto di Barrow. Viceversa, in caso di accordo ci sarà una plusvalenza visto che era stato pagato "appena" 6 milioni di euro.

Nei meandri del calciomercato e delle varie operazioni che vengono messe sul piatto, c'è anche il famoso indice di liquidità da considerare. Si tratta di un indice, calcolato attraverso il rapporto tra le attività correnti e le passività correnti, che dimostra quando un club sia in grado di poter rispettare i propri impegni finanziari: un rapporto massimo quantificato per la stagione 2020/2021 in 0,8 (inizialmente era 0,4): nei "debiti" ci sono anche gli stipendi pagati ai calciatori. Ecco perché tante società sono con il mercato bloccato fino a quando non cedono. E l'Atalanta aspetta il momento giusto per affondare.

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