La scuola è appena finita, ma già si pensa a settembre: come facciamo con i trasporti?
Le direttive del Ministero arriveranno ad agosto, ma chi organizza le linee si sta preparando già adesso: «Non possiamo aspettare così tanto»
L'anno scolastico è appena terminato, ma già cominciano le discussioni sul da farsi per quello che verrà. In particolare a preoccupare è la questione trasporti, dato che dovranno essere organizzati sulla base degli ingressi scaglionati nelle scuole, per evitare gli assembramenti sui mezzi e davanti agli istituti. Ma le direttive del Ministero dell'Istruzione arriveranno solo ad agosto, motivo per cui chi organizza le corse avrà poco tempo per mettere sul tavolo un piano efficace.
Ad affermarlo è stato Emilio Grassi, direttore dell'Agenzia per il trasporto pubblico locale del bacino di Bergamo (Tpl), in una sua dichiarazione di oggi (martedì 15 giugno) al Corriere della Sera Bergamo: «Non possiamo permetterci di aspettare le direttive ministeriali, arriveranno a fine agosto, troppo tardi. Dobbiamo pianificare il servizio per mettere i ragazzi nelle condizioni di tornare al 100 per cento in didattica in presenza, poi rimoduleremo sulla base delle decisioni statali».
In questo modo, si prevede che il piano sarà pronto entro fine giugno, mentre l'aspetto logistico e la vendita degli abbonamenti saranno definiti ad agosto inoltrato, per poi attuare eventuali modifiche sulla base delle decisioni uscite dal Ministero. È altamente probabile che vengano conservati gli ingressi contingentati a scuola (a settembre 2020 si era deciso per l'entrata dei ragazzi alle 8 e alle 10) e la capienza ridotta sugli autobus, anche se non sarà del 50 per cento, ma comunque non superiore all'80 per cento, come spiegato sempre da Grassi.
I fattori in gioco sono, in ogni caso, diversi e a volte contrastanti: i genitori non gradiscono molto l'idea dei doppi ingressi nelle scuole (e quindi degli orari diversi di uscita), mentre non è detto che le disposizioni da Roma si concilieranno con i piani preparati anticipatamente da uffici scolastici e Agenzie del trasporto locale, per cui questi ultimi potrebbero saltare e dover essere rifatti daccapo.