Si teme la variante indiana: in Lombardia si sequenzieranno tutti i tamponi positivi
Al momento la variante Delta (o indiana appunto) è stata individuata nell'1,7 per cento dei test risultati positivi
La variante Delta, indipendentemente dai dati epidemiologici più che rassicuranti, continua a fare paura e per contrastarne la diffusione la vicepresidente lombarda Letizia Moratti ha detto che saranno adottate strategie di medio breve periodo, affiancate ad azioni di lungo periodo.
Tra le prime vi è l’indicazione riportata nell’ultima circolare diffusa dalla direzione generale Welfare a genotipizzare tutti i tamponi positivi, senza più guardare alle fasce d’età, per sequenziarne le eventuali varianti.
Una mossa che arriva anche in un momento in cui l’incidenza dei contagi è limitata e, di conseguenza, con la campagna vaccinale in atto, ci si attende un calo dei contagi e un carico di lavoro non troppo oneroso per i laboratori che dovranno sequenziare i tamponi. Per il momento ne sono attivi 15, 3 sono stati autorizzati e 12 sono in attesa del via libera. «Ad oggi sequenziamo il 25 per cento dei tamponi – ha specificato la vicepresidente Moratti -. A regime riusciremo a sequenziare tutti quelli positivi».
Nella Bergamasca la ricerca delle varianti ha preso il via a maggio all’Istituto Mario Negri, grazie anche alla collaborazione con il laboratorio di biologia molecolare di Calcinate dell’Asst Bergamo Est, in grado di sequenziare fino a 2.500 tamponi al giorno. Ad oggi la positività alle varianti è stata individuata in 71 persone contagiate, due delle quali con la variante Delta (ex indiana).
In questo momento le percentuali di diffusione delle varianti in Lombardia sono il 68 per cento di quella inglese, l’1,7 per cento indiana, l’1,1 per cento brasiliana e lo 0,3 per cento di variante sudafricana.