Export bergamasco: più vantaggi nei settori a media innovazione come meccanica e apparecchi elettrici
Viceversa, secondo l'analisi della Camera di commercio di Bergamo, sono meno competitivi i settori ad alto contenuto di innovazione
Negli ultimi anni, nonostante il Covid, l’economia bergamasca si è aperta sempre più ai mercati internazionali, tanto che la provincia di Bergamo risulta essere tra le prime dieci esportatrici italiane.
In particolare, la Bergamasca registra una specializzazione commerciale nei settori a medio contenuto di innovazione, tipici della produzione di macchinari o apparecchi elettrici, e nel 2020 i settori a economie di scala (quelli in cui i costi si riducono all’aumentare delle quantità prodotte) hanno rappresentato il 42% delle esportazioni e il 54% delle importazioni.
I dati sono stati diffusi dalla Camera di commercio, che ha analizzato l’interscambio commerciale con l’estero attraverso i dati forniti dall’Istat, per individuare i settori in cui il territorio esprime vantaggi comparati. Lo studio ha fatto emergere, infatti, quali sono le merceologie con il più alto livello di specializzazione, verificando i vantaggi associati ai vari gradi di innovazione nella manifattura.
In provincia di Bergamo le prime cinque categorie merceologiche per specializzazione sono le bevande, i macchinari, i prodotti in metallo, gli articoli in gomma e la coltelleria. Viceversa, le cinque categorie in cui la manifattura bergamasca risulta più de-specializzata sono i prodotti tessili, gli autoveicoli, i prodotti chimici, i prodotti alimentari e i computer.
Rispetto al grado di innovazione, i comparti possono essere classificati in tradizionali, a basso contenuto di innovazione; a offerta specializzata, a medio contenuto di innovazione; a elevate economie di scala, a medio-alto contenuto di innovazione; a ricerca e sviluppo, caratterizzati da elevati investimenti nell’innovazione scientifica.
In questa prospettiva, i settori bergamaschi a medio contenuto di innovazione risultano essere quelli che godono di un forte vantaggio comparato. A seguire si piazzano quelli a elevate economie di scala e quelli tradizionali, mentre quelli a ricerca e sviluppo risultano de-specializzati e con un andamento decrescente negli ultimi quattro anni.
«L’apertura internazionale dell’economia bergamasca negli ultimi cinque anni ha preso uno slancio, se si eccettua la parentesi del Covid che ci auguriamo di lasciarci alle spalle nel più breve tempo possibile – commenta il presidente della Camera di commercio Carlo Mazzoleni -. Questo studio di specializzazione conferma che i nostri settori con un grado di innovazione medio, tra cui rientrano la meccanica e gli apparecchi elettrici, sono molto competitivi. Viceversa, lo sono meno i settori ad alto contenuto di innovazione, caratteristica osservabile in diversi Paesi europei, tra cui la Germania. Dobbiamo rafforzare ulteriormente l’impegno nell’innovazione e nella digitalizzazione, per migliorare il nostro posizionamento competitivo».