Salvarono una coppia di fidanzati: medaglia di bronzo al Valor Civile per gli "eroi di Cazzano"
Nel 2013, i due non esitarono, rischiando la propria vita, a estrarre da un'auto in fiamme Giordano Lanfranchi e Stefania Pacchiana
di Giambattista Gherardi
Due medaglie di bronzo al Valor Civile per un gesto eroico che nel 2013 salvò la vita a due giovani fidanzati. È in programma martedì 29 giugno, alle 12, nel Palazzo della Provincia in via Tasso a Bergamo la cerimonia di consegna da parte del Prefetto di Bergamo Enrico Ricci dei riconoscimenti conferiti a Nicola Bertasa e Jacopo Caccia, due giovani della Val Gandino che il 7 settembre 2013, dopo un terribile incidente stradale, salvarono dall’auto in fiamme (foto di apertura) due giovani fidanzati della valle, Giordano Lanfranchi di Gandino e Stefania Pacchiana di Nembro, alla periferia dell’abitato di Cazzano Sant'Andrea.
Jacopo Caccia, allora 18enne di Cazzano Sant'Andrea, e Nicola Bertasa, allora 20enne di Casnigo, si trovarono a transitare sul luogo dove a tarda sera (all’incrocio fra via Innocenzo a Gandino e via Aldo Moro a Cazzano) si era appena verificato lo schianto della Mercedes condotta dal giovane meccanico di Gandino. Identica, per Jacopo e Nicola, la motivazione ufficiale diffusa dalla Prefettura per il conferimento della Medaglia di Bronzo: «Con ferma determinazione, unitamente a un’altra persona, interveniva in soccorso di due persone intrappolate in un’autovettura che, all’esito della collisione contro il muro di cinta di un’abitazione, si era ribaltata e cominciava ad andare a fuoco. Incurante del pericolo di esplosione, si avvicinava al veicolo prima che lo stesso fosse avvolto dalle fiamme e riusciva a estrarre i malcapitati, scongiurando più gravi conseguenze. Chiaro esempio di esemplare altruismo e di elette virtù civiche».
Nel 2018, così Giordano Lanfranchi ricordava l’incidente in un’intervista a PrimaBergamo (allora BergamoPost): «Ero in auto con la mia ragazza, stavo guidando forte, ci trovavamo a poca distanza da casa. L’auto è sbandata contro un muro e si è capottata. Alcune persone hanno visto l’incidente, tra cui anche Jacopo Caccia e Nicola Bertasa, due ragazzi del paese che passavano di lì. L’auto ha preso fuoco ma loro hanno ignorato il pericolo e hanno trascinato via dall’abitacolo prima la mia ragazza e poi me. Hanno rischiato la vita per salvarci, anche se l’auto stava per esplodere e la gente che ha assistito all’incidente urlava ai ragazzi di non avvicinarsi».
Nei giorni e nelle settimane successive all’evento, dopo l’apprensione per le gravi condizioni dei feriti poi fortunatamente migliorate, le attestazioni di stima per il gesto di grande altruismo arrivarono da più parti, attraverso gli enti locali, in Consiglio regionale a Milano, in Senato a Roma e anche con l'assegnazione a entrambi dello “Scudo di San Martino”, prestigiosa onorificenza assegnata annualmente a Firenze. Nelle settimane successive, la famiglia di Giordano Lanfranchi, titolare di un’avviata autofficina, mostrò concretamente la sua infinita gratitudine assumendo fra i propri dipendenti Jacopo Caccia, attivo al fianco di Giordano sino al gennaio 2018.
Negli ultimi anni, Giordano ha affrontato con orgoglio e tenacia il percorso della riabilitazione e riscoperto la grande passione per la montagna, salendo la Lobbia Alta nel gruppo dell’Adamello. Giordano ha anche vinto una grande scommessa con se stesso, laureandosi in Storia Contemporanea alla Statale di Milano e ottenendo poi (è notizia di due settimane fa) la laurea Magistrale. In Prefettura per salutare e ringraziare ulteriormente per il gesto eroico Nicola Bertasa e Jacopo Caccia ci saranno a fianco del Prefetto anche il presidente della Provincia Gianfranco Gafforelli, i sindaci di Gandino e Casnigo (Elio Castelli ed Enzo Poli) e l’assessore ai servizi sociali di Cazzano Sant'Andrea Giorgio Carrara.