Il 3 luglio via ai saldi in Lombardia: il decalogo di Ascom per acquistare sicuri
Secondo le stime dell’Ufficio studi di Confcommercio ogni famiglia spenderà in media 171 euro, pari a 74 euro a testa, per un valore complessivo di 2,6 miliardi di euro
La stagione dei saldi estivi in Lombardia prenderà il via ufficialmente sabato 3 luglio, per terminare il 31 agosto. Secondo le stime dell’Ufficio studi di Confcommercio ogni famiglia spenderà in media 171 euro, pari a 74 euro a testa, per un valore complessivo di 2,6 miliardi di euro.
«Ci aspettiamo consumi in crescita rispetto allo scorso anno ma, soprattutto, una conferma degli acquisti nei negozi dopo il ricorso forzato al web – commenta Diego Pedrali, presidente del Gruppo abbigliamento, calzature e articoli sportivi di Ascom Confcommercio Bergamo e vicepresidente di Federazione moda Italia-Confcommercio -. Per chi cerca un prodotto di media-alta qualità i negozi rappresentano la scelta più affidabile, dove poter provare il capo, osservarne con attenzione il colore e toccare con mano il tessuto. È indispensabile un intervento governativo per sostenere la filiera della moda sul tema delle eccedenze di magazzino, a cominciare dal contributo sotto forma di credito d’imposta del 30% delle rimanenze».
Come avvenuto l’anno scorso, le vendite di fine stagione dovranno avvenire secondo una serie di regole sintetizzate nel decalogo dei "saldi chiari e sicuri" fornito da Federazione moda Italia e Confcommercio. Un vademecum sia per gli esercenti sia per i clienti, per acquistare prodotti in saldo in sicurezza e in modo trasparente.
Il decalogo
Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (d.lgs. 6 settembre 2005, n. 206, Codice del Consumo). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.
Prova dei capi: non c’è obbligo. È rimesso alla discrezionalità del negoziante.
Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante e vanno favoriti i pagamenti cashless.
Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo.
Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.
Rispetto delle distanze: occorre mantenere la distanza di un metro tra i clienti in attesa di entrata e all’interno del negozio.
Disinfezione delle mani: obbligo di igienizzazione delle mani con soluzioni alcoliche prima di toccare i prodotti.
Mascherine: obbligo di indossare la mascherina in store ed anche in camerino durante la prova dei capi.
Modifiche e/o adattamenti sartoriali: sono a carico del cliente, salvo diversa pattuizione.
Numero massimo di clienti in store: obbligo di esposizione in vetrina di un cartello che riporti il numero massimo di clienti ammessi nei negozi contemporaneamente.