Svincolati e giocatori in scadenza nel 2022: quanti nomi illustri! È il nuovo mercato?
Dal capitano del Barcellona in giù, il plotone dei senza contratto o con il contratto in scadenza è veramente numeroso (ma non a Bergamo)
di Fabio Gennari
La tendenza del mercato, in questi ultimi mesi, sembra decisamente cambiata. Non ci sono più grandi trattative, la differenza tra chi può spendere poco e chi vuole incassare tanto è sempre più marcata e allora si sta facendo strada l'alternativa che tanto piace a giocatori e procuratori: il parametro zero. Le società sono sempre più in difficoltà, i calciatori si muovono solo per ingaggi alti e commissione dell'agente e i progetti pluriennali vanno a farsi benedire.
Calhanoglu, Sergio Ramos, Alaba, Donnarumma e Winjnaldum sono quelli che hanno già trovato una sistemazione, da un paio di giorni sono senza contratto anche Chiellini e Messi, pur avendo un po' tutti la convinzione che entrambi resteranno a giocare nella Juventus e nel Barcellona anche la prossima stagione. Chi li ha ingaggiati ha speso certamente meno rispetto alle trattative classiche, ma comunque elargendo stipendi più alti rispetto a quelli che gli stessi giocatori guadagnavano prima.
Il vero nodo della questione è però legato ai calciatori che sono in scadenza nel 2022 e che, pare, abbiano poca voglia di rinnovare. Mbappè, Goretzka, Varane, Pedri, Pogba, Ansu Fati, Kessiè, Camavinga, Dybala, Dembelè e Insigne sono quelli più noti a livello europeo, parliamo di "cartellini" che oggi hanno per tutti un valore superiore ai 50-60 milioni di euro, con il picco dell'asso francese Mbappè valutato ben 160 milioni.
In molti casi, le società di appartenenza sono forti e lavorano a un rinnovo, ma in questi casi entra in gioco il fattore procuratore, che giustamente fa gli interessi del proprio assistito e quindi può anche spingere per non rinnovare: presentarsi al mercato nell'estate 2022 con il cartellino in mano (cioè a zero euro perché svincolato) è qualcosa che fa gola. L'Atalanta, da questo punto di vista, è super blindata da contratti con scadenza almeno al 2024 e in un contesto generale come quello europeo attuale si tratta di un dettaglio determinante.