Immunità di gregge per fine settembre (forse). Scuola al via con gli alunni in attesa del richiamo
In Bergamasca si è passati da 20 mila a 11 mila somministrazioni al giorno perché Pfizer ha rallentato le consegne. L'enigma varianti
Nonostante una struttura che, su tutta la provincia, sarebbe in grado di procedere al ritmo di circa ventimila somministrazioni al giorno, attualmente in Bergamasca vengono effettuate poco più di undicimila vaccinazioni quotidiane. Un dato stabilizzatosi (con minime oscillazioni) dal 23 giugno in poi. Il motivo è molto semplice: mancano le dosi.
La decisione di limitare le somministrazioni di AstraZeneca alla sola popolazione con più di 60 anni (anche per i richiami) e il contemporaneo calo delle consegne di Pfizer hanno portato la Lombardia, così come tutte le Regioni, a dover rimodulare la campagna vaccinale. Nonostante questo, in Lombardia si è riusciti con alcuni accorgimenti a non cancellare le somministrazioni già prenotate e a continuare, seppure a ritmi decisamente più lenti, la campagna.
Nello specifico, sono stati ridotti al minimo i nuovi slot di appuntamenti negli hub a disposizione di coloro che ancora non si sono prenotati o che vorrebbero spostare la data del richiamo (cosa resa possibile attraverso il portale di Poste dal 25 giugno scorso) e si è cercato di allungare di una settimana il tempo di attesa che intercorre tra la prima e la seconda dose.
Regione Lombardia, però, ha dovuto fare retromarcia su un punto: la vaccinazione dei più giovani. L’intenzione, infatti, era quella di dedicare l’ultima settimana di luglio e la prima di agosto quasi interamente alle somministrazioni delle prime dosi ai ragazzi in età scolastica, così che poi gli stessi potessero ricevere il richiamo tra la fine di agosto e l’inizio di settembre e si presentassero in aula per l’avvio del prossimo anno scolastico coperti dalla doppia dose. Invece questo non sarà possibile. La mancata consegna di migliaia di dosi di Pfizer (Moderna è più puntuale, ma ha una disponibilità di dosi molto inferiore) ha costretto a cambiare i piani. Se tutto andrà bene, dunque, gli studenti potranno ricevere solo la prima dose prima dell’avvio delle scuole.