Qualche dritta (semi seria) per non ingrassare durante le feste
Se c’è una certezza nella vita, è che nelle feste natalizie si ingrassa. Non ci sono scappatoie, non ci sono “se” non ci sono “ma”: a Natale s’ingrassa, punto. È praticamente una tradizione ingurgitare cibo come se non ci fosse un domani mentre, attorno a noi, si scartano regali, lampeggiano lucine e piccoli Babbi Natale di peluche si arrampicano sui balconi. Che poi, magari ci fosse solo il pranzo del 25! No, c’è il cenone del 24, gli avanzi da finire il 26, e si può dire no alla cena con i colleghi di lavoro e alla rimpatriata con gli amici che vedi giusto quella volta all’anno per gli auguri? Certo che no. E così il cibo va giù, mentre, inesorabili, i nostri chili vanno su. Per tutti questi motivi, cari aficionados della bilancia, cari estremisti del tapis-roulant, mettetevi l’anima in pace: anche voi sarete costretti, durante le feste, a lasciarvi andare alla lussuria enogastronomica tutta italiana. Perché stare a stecchetto in questo periodo è un peccato, anzi, è peccato e basta. La conviviale condivisione delle cibarie è un elemento imprescindibile del Natale.
Detto ciò, va anche ammesso che si potrebbe evitare di esagerare. Ma avete ragione anche voi: come resistere davanti alle lasagne da Guiness dei Primati della nonna? O davanti al tacchino ripieno della zia di cui a malapena ricordi il nome ma che sai perfettamente che cucina da Dio? E si potrà mai dire di no ad una fetta di panettone o di pandoro con dolcissima crema al mascarpone? Difficilissimo. Tentare, però, non nuoce. Ecco così qualche piccolo consiglio per provare ad evitare di piangere nel momento in cui, il 7 gennaio, tornerete a pesarvi.
Furbizia. C’è un elemento fondamentale da prendere in considerazione quando parliamo di scorpacciate natalizie: la fame. C’è anche chi (senza sbagliare) la chiama ingordigia, ma sempre dello stesso si parla, ovvero di quella sensazione di voler mangiare il mondo che ci prende quando ci troviamo davanti alla tavola imbandita. Lo stomaco vuoto, davanti a tante leccornie, non può proprio resistere e così tendiamo ad abbuffarci senza contegno alcuno. In questo caso, allora, è la furbizia a poterci salvare. Un’oretta prima dell’inizio del pasto fate uno spuntino, naturalmente salutare: un po’ di frutta è perfetta. Sazierete in parte la vostra fame e riempirete un po’ lo stomaco prima di sedervi a tavola, evitando di essere senza fondo durante il pasto. Naturalmente evitate di farvi vedere dalla nonna: potrebbe pensare che voi riteniate che ci sia poca roba da mangiare e dare fondo alla dispensa con ulteriori preparazioni.
Organizzazione. Come sempre, davanti a una missione quasi impossibile, la cosa da cui partire se si vuole aver qualche speranza di buona riuscita è preparare un piano. Organizzatevi, dunque. Già, ma come? La cosa migliore da fare è studiare il menù, decidendo in anticipo a quali pietanze non volete proprio rinunciare. La lista sarà comprensibilmente lunga. Una volta che il piano passa dal teorico al pratico, seguite questo schema: prima mangiate le cose più sane e salutari come insalate, pesce, verdure. Poi passate alle carni. Solo a quel punto, se non potete proprio farne a meno, attaccate i carboidrati. Ma, almeno, non lo farete con foga animalesca, avendo già riempito, in parte, il vostro capiente stomaco. Anche la scelta del posto a tavola sarà fondamentale: evitate di stare accanto a vostra madre, nonna e zia; optate, se potete, per la fidanzata di vostro fratello o vostra cognata, le quali, di solito, per far bella figurano limitano di molto la loro ingordigia; anche il posto al fianco del nonno non è male, perché quel giorno, per lui, “diabete” sarà solo una parola senza senso usata da medici senza cuore e si mangerà qualsiasi cosa gli passi sotto il naso, rubandola a voi. E se il pane è a Nord, voi mettetevi a Sud.
Meglio il panettone. Il momento più difficile, per tanti di noi, arriverà però alla fine del pasto, ovvero quando si apriranno le dispense e verranno estratti dolci di ogni sorta. Torroni, canditi, caramelle, torte, creme. Ecco, sappiate che gli zuccheri, nei prossimi giorni, saranno il vostro nemico numero uno, perché non vi tolgono la fame e vi mandano invece in tilt i livelli di insulina. Così, mentre i vostri parenti tenteranno di legare alla sedia vostro nonno, già pronto ad azzannare ogni dolciume (ricordate la storia che per lui il diabete, quel giorno, non esiste? Peccato che per le sue analisi esista eccome), assumete uno sguardo serio e dichiarate solennemente: “Per me panettone, grazie”. Magari non ne andate matti, ma fa niente. Vi toglierà un po’ di voglia di dolce senza riempirvi di zuccheri.
Non c’è spazio per l’ozio. Altro tragico momento è quello del super abbiocco nell’immediato post pasto. Infatti, nonostante tutti i buoni presupposti e un piano perfetto, finirete comunque con il mangiare il doppio (se non il triplo) di quanto non facciate normalmente. E il vostro fisico ne risente: troppe energie investite nella digestione. Così finirete per addormentarvi tragicamente. Male, malissimo. Non potete abbandonarvi all’ozio. Quindi alzatevi e uscite, camminate, andate a vedere com’è bello il vostro paese senza anima viva in giro, fatevi accarezzare dalla tagliente brezza invernale, portate a spasso il cane, tagliate la legna per rinfocolare il camino: insomma, qualsiasi cosa va bene purché non vi abbandoniate all’ozio e al pisolino.
Probabilmente tutti questi consigli non serviranno a niente, ne siamo consapevoli. Ma se proprio non volete prendere 7 chili in 7 giorni, potete provare a seguirli. Se invece, sprezzanti del pericolo, l’unico vostro obiettivo è rilassarvi e vivere in allegria queste festività, mangiate, brindate e riposate. Per dimagrire c’è sempre tempo.