Devis Dori lascia il M5S e passa a LeU: emigrato anche l'ultimo deputato grillino di Bergamo
L'annuncio ieri sui social, oggi l'ufficializzazione alla Camera: «Vogliono logorare Conte, lavoriamo per un fronte progressista»
Bergamo non ha più neanche un deputato grillino. Dopo Fabiola Bologna nell'aprile 2020 e Guia Termini nel febbraio di quest'anno, anche Devis Dori ha annunciato con un post su Facebook ieri (domenica 11 luglio) il suo imminente passaggio a Liberi e Uguali, oggi (lunedì 12) ci sarà l'ufficializzazione alla Camera.
L'addio di Dori si inserisce nel difficile contesto di un Movimento che sembra non sappia più dove andare, con un tentativo di rinnovamento durato mesi e vanificato dalla lotta intestina tra il garante Beppe Grillo e l'«Elevato» Giuseppe Conte – che, a quanto pare, per il comico genovese non lo è più così tanto -, un'idra con due teste che si combattono a vicenda.
Dori ha spiegato nel dettaglio le sue motivazioni con un lungo post: «Da qualche tempo in Italia si sta concretizzando progressivamente un preciso disegno politico: il logoramento politico di Giuseppe Conte. In questo esatto momento ci troviamo in un punto di non ritorno, ogni giorno che passa la situazione diventa irreparabile. E di questa situazione il M5S si sta rendendo corresponsabile». Il deputato in particolare non avrebbe gradito il contrasto alla leadership nel M5S di Conte, che se la sarebbe vista garantita dalla riscrittura dello Statuto, se non fosse stato per l'opposizione di Grillo ad un ridimensionamento dei suoi poteri. Inoltre ritiene ci sia una volontà dietro le quinte per "smantellare" il progetto politico dell'ex premier.
«Io quindi spero che numerosi parlamentari del M5S prendano atto di questa situazione prima che diventi irrimediabile. L’obiettivo finale, infatti, non è solo il logoramento politico di Giuseppe Conte, ma l’indebolimento dell’intero centrosinistra – continua Dori -. Nell’immediato, rendere il centrosinistra debole significa porlo in difficoltà nel far prevalere la propria posizione nell’ambito del Governo Draghi (basta vedere cosa è successo nell’ultima settimana); sulla lunga distanza, invece, lo scopo è quello di spianare la strada alle destre che, indisturbate, potrebbero anche spingere B. (Berlusconi, ndr) verso il Quirinale. Se qualcuno vuole rendersi responsabile di tutto ciò, io lo trovo inaccettabile e non me ne renderò complice».
In seguito l'annuncio del passaggio a Liberi e Uguali, ribadendo l'impegno nel proseguire la sua opera: «Condividendo l’attenzione di Leu ai temi ambientali, a quelli sociali (come il reddito di cittadinanza, prossimo obiettivo di smantellamento da parte del centrodestra), al lavoro e ai diritti civili, il mio lavoro continuerà senza ambiguità nell’ambito di un fronte progressista che non lasci indietro nessun cittadino. Per un'Italia democratica, inclusiva, antifascista».