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Treno per Orio, depositate le oltre 17mila firme contro il progetto. La risposta a Gori

Il 2 settembre incontro con la cittadinanza. E al sindaco, che aveva accusato il Comitato di nervosismo legato al Covid, dicono: «Le parole hanno un peso. Offese inutili»

Treno per Orio, depositate le oltre 17mila firme contro il progetto. La risposta a Gori
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Il Comitato di Boccaleone ha ribadito a Palazzo Frizzoni questa mattina, martedì 27 luglio, la necessità di modificare il progetto del treno che, collegando la stazione di Bergamo con l’aeroporto di Orio al Serio, taglierebbe irrimediabilmente in due il quartiere.

E lo ha fatto forte delle oltre 17 mila sottoscrizioni raccolte: tremila son state messe nero su bianco in formato cartaceo, altre 14.153 arrivano dalla piattaforma change.org (QUI il link), consegnate oggi all’ufficio protocollo del Comune. Segno evidente di come in tanti non apprezzino il progetto redatto da Rfi – Rete Ferroviaria Italiana, che Regione Lombardia è intenzionata a portare avanti.

Il Comitato di quartiere, appoggiato da altri comitati cittadini e associazioni ambientaliste, da mesi ha lanciato una petizione in cui si chiede a tutti gli enti coinvolti la revisione del progetto, tenendo conto anche di tutte le osservazioni presentate per la Valutazione d’impatto ambientale. La proposta alternativa prevede un interramento del tracciato ferroviario, che eviterebbe la chiusura di via Recastello, il ricorso a barriere fonoassorbenti alte 7 metri e limiterebbe gli espropri. Allo stesso tempo, di potrebbe creare a Boccaleone un parco ciclopedonale lineare sopra il sedime della ferrovia che collegherebbe il quartiere con il centro città e con Porta Sud.

«Su questo progetto da parte delle Istituzioni non c’è stato alcun coinvolgimento dei cittadini – sottolinea il Comitato di Boccaleone - e il quartiere si trova fortemente penalizzato. È mancata la sensibilità di voler discutere con gli abitanti le scelte di Rfi, cosicché è scaturito un progetto obsoleto e invasivo, con meri obiettivi trasportistici e in totale contrasto con le esigenze delle porzioni di territorio antropizzato o ad alto valore ambientale».

Il Comitato segnala, ad esempio, che il progetto di Rfi del tracciato Ponte San Pietro-Bergamo prevede la sospensione del traffico ferroviario per oltre 800 giorni e la sostituzione temporanea con trasporto su gomma. «La stessa cosa si può fare anche a Boccaleone - osservano i residenti -. È proprio il nostro quartiere a confinare con Porta Sud e l’Ex Fervet, per cui una cattiva gestione dell’impatto ferroviario a Boccaleone si ripercuoterà su questi grandi progetti, da tanti anni fermi al palo».

Finalmente l’incontro tra cittadini, tecnici e politici

Giovedì 2 settembre (se confermato) a Palazzo Frizzoni è in programma l’incontro con i rappresentanti di Rfi richiesto da tempo dagli abitanti di Boccaleone. Al tavolo siederanno anche l’Amministrazione comunale e altri politici bergamaschi.

«Auspichiamo che Rfi deleghi a partecipare tecnici che sappiano rispondere, con dati alla mano, alle nostre proposte e che non sia semplicemente una riunione politica», commenta il Comitato che non risparmia una frecciata al sindaco Giorgio Gori, che in un’intervista pubblicata la scorsa settimana dall’Eco di Bergamo ha sostenuto che il nervosismo manifestato dagli abitanti è legato al Covid. E che «l’esuberanza notturna dei giovani trovi sul fronte degli adulti questa inedita propensione a mobilitarsi e ad accendersi».

«Anche se le parole hanno pesi e significati ben precisi – tagliano corto gli abitanti -, pur avendo incassato inutili offese, non ci perdiamo in provocazioni e polemiche, ma continuiamo con serietà e determinazione a leggere, controllare, verificare i 760 elaborati che costituiscono il progetto di Rfi perché sono ancora diversi gli aspetti che non tornano, a partire dai computi metrici. Siamo persone concrete, serie e determinate che, come tutti, meritano rispetto».

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