10 frasi in bergamasco sulle Olimpiadi di Tokyo
di Vecchio Daino
Dopo lo slittamento di un anno dovuto alla pandemia, è tornato l’appuntamento con la festa mondiale dello sport: i cinque cerchi per un breve periodo calamiteranno l’attenzione di tutto il pianeta. Quindi anche della nostra gente, verrebbe da concludere. Sì e no, perché naturalmente abbiamo i nostri distinguo. Che non cerchiamo affatto di nascondere, anzi.
1. I à fà sö de nòcc
L’orario delle trasmissioni televisive mal si concilia con i nostri ritmi circadiani. Quando iniziano siamo già a letto da un pezzo, e in seguito ci dedichiamo alle nostre numerose occupazioni. Per fortuna esistono le registrazioni. [Trad.: Vanno in onda di notte]
2. Ciape gna la Rai
Non è insolita nelle nostre valli la completa assenza del segnale televisivo. Si può rimediare con la parabola o con una buona connessione, per seguire qualche gara almeno nel weekend. Ma questo non esclude la lamentazione. [Trad. Non prendo nemmeno la Rai]
3. A m’và mia tat bé
La sensazione dei primissimi giorni è che l’Italia non ricorderà questa edizione dei giochi tra le più gratificanti. Vorrà dire che il rammarico per non poterla seguire sarà minore. [Trad.: Non andiamo tanto bene]
4. Gh’è dét di bergamàsch?
La domanda che ci facciamo di fronte a qualsiasi evento non poteva mancare l’appuntamento olimpico. E la risposta è sì: tra nativi, residenti e militanti in associazioni bergamasche la nostra pattuglia è composta da 14 atleti. [Trad.: Ci sono dei bergamaschi?]
5. I me ’nterèssa mia
Che la manifestazione sia di portata planetaria ad alcuni di noi interessa davvero poco. Sono più attenti a tutto quello che può condizionare, nel bene e nel mane, le vicende del proprio orto, nel senso letterale del termine. [Trad.: A me non interessano]
6. I enzerà amò i americà
Per alcuni non vale nemmeno la pena di seguire le competizioni quotidiane, il vincitore è sempre il solito, o quasi, ed è a stelle e strisce. Ma l’importante, diceva qualcuno, è partecipare. [Trad.: Vinceranno ancora gli americani]
7. Me piàs ol martèl
Non stupisce che nell’atletica la disciplina preferita sia quella che ci ricorda uno strumento di lavoro. Ma, conoscendo la nostra attitudine, forse l’affermazione riguarda proprio e solo quello, senza alcun legame con l’agonismo. [Trad.: Mi piace il martello]
8. Ghe ölerèss chi di möradùr
Indubbiamente discipline come il sollevamento del sacco di calcina, il lancio del filo a piombo e il getto del cemento attirerebbero maggiormente la nostra attenzione. Chissà che qualcuno non ci pensi e le organizzi davvero. [Trad.: Ci vorrebbero quelli dei muratori]
9. In Giapù i medàie dóre saràle de otù?
Non manca mai chi, nelle discussioni al bar, si esercita in una facile e vetusta ironia sul metallo prezioso che, nella nostra interpretazione, quando proviene dal Sol Levante è solo un’imitazione di bassa lega. [Trad.: In Giappone le medaglie d'oro saranno di ottone?]
10. Pensàe che i avrèss mia face
La variante che ha reso di nuovo instabile il panorama dei prossimi mesi avrebbe potuto anche portare a un altro spostamento delle Olimpiadi. Meno male che non l’ha fatto, in barba ai più pessimisti. [Trad.: Pensavo non le facessero]