Non solo medaglie, alle Olimpiadi di Tokyo c’è anche il Pirlì nato in Bergamasca
Fra gli esclusivi oggetti di design di Casa Italia anche un biliardino dalle radici seriane. E' stato creato, in collaborazione con la milanese Hillesideout, dall'artista Michele Balestra nato a Leffe e residente a Gandino
di Giambattista Gherardi
Quella di Tokyo 2020 (anche se siamo nel 2021) si avvia a essere una delle Olimpiadi più medagliate della storia dello sport italiano. Una pioggia di soddisfazioni, sancite ogni giorno dai festeggiamenti a Casa Italia, la “hospitality house” tricolore che a Tokyo è punto irrinunciabile di ritrovo per atleti, tecnici, dirigenti e giornalisti. E in un luogo che in questi giorni è davvero l’ombelico del mondo dello sport e dell’Italian Style, c’è anche il Pirlì, un calcio balilla davvero speciale creato dall’artista bergamasco Michele Balestra in collaborazione con Hillsideout di Milano.
«Casa Italia - sottolinea il sito ufficiale del Coni - nasce ai Giochi Olimpici di Los Angeles 1984 ed è un brand riconosciuto, associato alle eccellenze del made in Italy e un vero e proprio format dinamico e flessibile. Il concept che guida l’edizione di Tokyo 2020 è Mirabilia: la meraviglia è la più autentica delle emozioni e ci permette di entrare in uno stato di completa empatia con il mondo. È la predisposizione dell’anima a lasciarsi sorprendere a permettere la nascita della conoscenza, e l’inizio del tutto, il punto di contatto tra l’Italia e il Giappone, due culture affascinate da una magica reciprocità. Il termine Mirabilia è una citazione delle famose stanze delle meraviglie dove, tra il 1500 e il 1700, i collezionisti riunivano pezzi d’arte (artificialia) e oggetti naturali (naturalia) conservandoli insieme e mostrandoli senza porre tra loro differenza o gerarchia. Tutti gli oggetti erano chiamati mirabilia, in altre parole cose meravigliose».
La sede di Casa Italia a Tokyo 2020
La sala di Casa Italia che ospita il Pirlì by Michele Balestra
Il Pirlì
Michele Balestra
Casa Italia è ospitata a Tokyo presso la “The Kihinkan - Takanawa Manor House”, un edificio caratterizzato da un’architettura stile liberty di inizio del secolo scorso, situato nel quartiere di Minato, a circa 10 chilometri dal Villaggio Olimpico e dal Main Press Centre. Qui, fra tante meraviglie dell’allestimento di design (masterplan dell’architetto Luca Galliano), c’è come detto il Pirlì dal cuore bergamasco, al centro di una sala che propone alcuni giochi da tavolo, tra i divani Essential disegnati da Franceso Binfarrè di Edra che assecondano la pianta del bow-window, affiancati dai coffee table Liquefy di Patricia Urquiola per Glasitalia.
Il Pirlì, il cui nome deriva evidentemente da uno dei molti modi in cui viene chiamato il biliardino, è nato dall’incontro della milanese Hillsideout (che utilizza legno italiano e dell’Amazzonia) con l’artista Michele Balestra. Lui, 57 anni, è nato e cresciuto a Leffe. Vive a Gandino con la moglie Stefania e la figlia Beatrice. Completamente autodidatta, scolpisce dai primi anni ’90.
Il connubio tecnico e artistico ha dato vita a un pezzo maestoso, funzionale e significativo, realizzato con i legni colorati di Hillsideout e il bronzo a cera persa di Michele Balestra: materiali antichi e moderni che coesistono. La superficie di gioco è sospesa sulle gambe, come se quattro uomini lo presentassero come dono. Le gambe del tavolo rappresentano antiche colonne, capaci di sorreggere il peso della passione per il gioco e celebrare lo sfogo di tensioni e passioni umane. E a Casa Italia quest’anno le passioni e le emozioni non sono certo mancate.