Bando asili e scuole d’infanzia, oltre 10,5 milioni di euro a sei Comuni bergamaschi
Carvico, Nembro, Almenno San Bartolomeo, Cologno al Serio, Bottanuco e Fornovo San Giovanni sono nella graduatoria provvisoria per l'assegnazione dei fondi
Ottime notizie per i Comuni di Carvico, Nembro, Almenno San Bartolomeo, Cologno al Serio, Bottanuco e Fornovo San Giovanni, entrati nella graduatoria provvisoria ministeriale per l'assegnazione di 700 milioni di euro destinati alla messa in sicurezza degli asili nido e delle scuole dell’infanzia.
Nel complesso i sei comuni bergamaschi beneficeranno di oltre 10,5 milioni di euro per le annualità 2021/2025, fondi che verranno utilizzati per ristrutturare gli edifici scolastici, costruire centri polifunzionali, ma anche promuovere e potenziare i servizi integrativi dedicati all'educazione dei bambini.
«L'elenco viene definito “provvisorio” perché il Ministero effettuerà le verifiche delle dichiarazioni rese dai partecipanti all'avviso pubblico», specificano i parlamentari del Pd Elena Carnevali, Leyla Ciagà e Antonio Misiani.
Il fondo asili nido e scuole dell’infanzia ha una dotazione di 100 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2021 al 2023 e di 200 milioni per ciascun anno degli anni dal 2024 al 2034. «Prosegue l'impegno che ha caratterizzato i Governi negli anni precedenti e nella scorsa legislatura – aggiungono i parlamentari bergamaschi – per garantire le infrastrutture educative e sociali fondamentali per i bambini e le rispettive famiglie».
Un obiettivo centrale anche per il Pnrr, nell’ambito del quale vengono stanziati 4 miliardi di euro per colmare non soltanto il divario con gli standard europei, ma anche il gap di partecipazione delle donne nel mercato del lavoro.
«Oltre a garantire ai Comuni in coda di accedere ai successivi bandi, serve verificare la possibilità di finanziamento con lo scorrimento delle graduatorie – concludono Carnevali, Ciagà e Misiani -. I fondi del Next Generation Eu insieme all’attuazione dell’assegno unico universale per le famiglie con figli e alla prossima approvazione del Family Act possono permettere all'Italia di invertire il trend demografico, collocandola tra i Paesi più avanzati nelle politiche di sostegno alle famiglie e all'occupazione femminile».