Si sono conclusi sabato 31 luglio presso il rifugio “Madonna delle Nevi” a Mezzoldo i due Campi Natura “Claudio Porrini”, organizzati da Legambiente con la collaborazione del Parco delle Orobie Bergamasche e il sostegno della Fondazione della Comunità Bergamasca. Ad aderire sono stati 72 ragazzi del Liceo Lussana di Bergamo, di età compresa tra i 15 e i 17 anni.
«I giovani aspiranti naturalisti hanno vissuto un’intensa esperienza di relazione e di studio. Accompagnati da esperti biologi e naturalisti hanno potuto sperimentare, in tre giornate consecutive di lavoro, tecniche di monitoraggio faunistico e botanico – ha spiegato Luciano Gelfi, presidente di Legambiente Cercabrembo Oasi Verdi -. Sono stati indagati in particolare habitat aperti e pascoli, con la finalità primaria di evidenziare la ricchezza di specie che caratterizza gli agro-ecosistemi montani, ambienti unici, oggetto di azioni conservazione e valorizzazione nell’ambito del progetto “C.ORO Capitale Orobie: agroecosistemi biodiversi e interconnessi”, promosso dal Parco Orobie e finanziato da Fondazione Cariplo. Ma soprattutto hanno potuto stare con dei coetanei nel rispetto delle norme pandemiche ma anche dei loro tempi e delle loro necessità relazionali».
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Sotto la lente degli studenti sono finite diverse specie che caratterizzano la biodiversità orobica. Grazie agli sforzi appassionati dei gruppi di ricerca si è potuta confermare la presenza in Alta Val Brembana di caprioli, tassi, faine, marassi, aquila reale, falco pecchiaiolo e di creature poco conosciute, ma di grande interesse conservazionistico, come le rare farfalle Apollo e Titania.
Sulla piattaforma iNaturalist, una comunità digitale internazionale, nata con l’intento di raccogliere dati utili agli esperti del settore utilizzando le segnalazioni di comuni cittadini (la cosiddetta citizen science), è stato creato un progetto ad hoc,“Legambiente indaga le Orobie”: al rientro dai campi gli studenti stanno inserendo le proprie osservazioni, al momento più di cento. I dati saranno inoltrati al Parco delle Orobie e al Museo di Scienze Naturali “Caffi” di Bergamo, patrocinatori dell’iniziativa, andando ad aumentare le conoscenze del patrimonio naturale delle nostre montagne.