Perché Mentana ha ragione nel chiedere a Ribolla & C. il silenzio sui fatti di cronaca
di Wainer Preda
Da qualche tempo a questa parte, la classe politica italiana ha un nuovo sport nazionale. Lo perpetra ogni volta che può, talvolta in barba ad altri impegni, quasi fosse una sindrome alla quale non può sfuggire. Parliamo della “commentite”. Ovvero quel desiderio irrefrenabile di dire la propria su qualunque avvenimento, spesso a sproposito.
A questo vezzo, ahinoi, non è sfuggita nemmeno la tragica vicenda del padre di famiglia ucciso domenica scorsa in via Novelli a Bergamo. Il dibattito, tutto da seguire se proprio foste sfaccendati, lo ha scatenato l’astuto Enrico Mentana che, conoscendo i suoi polli, ha buttato lì una frasettina così, a metà strada fra la provocazione e l’esortazione.
«Ma se l’uomo ucciso a coltellate davanti alla moglie e ai figli fosse stato italiano e non tunisino, e l’assassino fosse stato africano e non italiano, quanti stentorei post, tweet e storie avremmo letto?” chiede Mentana. «Facciamo che i leader politici e gli autoproclamati opinion maker inaugurano una moratoria dei commenti a effetto su tutti gli episodi di cronaca, ponendo fine al loro uso strumentale?”.
Manco a dirlo, passano pochi minuti ed ecco Giorgia Meloni che su Facebook scrive: «Tragedia inconcepibile e inaccettabile, con la speranza che il responsabile di questo terribile omicidio la paghi cara». Altra manciata di minuti e Mentana è costretto a rispondere per le rime alle rimostranze del deputato bergamasco della Lega Alberto Ribolla che gli aveva scritto: «Che post inutile».
«Questo è invece il suo post sull’episodio - replica il giornalista - . “Un gravissimo, ennesimo, episodio di violenza è accaduto poco fa in pieno centro a Bergamo, nei pressi della stazione ferroviaria: un uomo è stato ucciso con una coltellata dopo, parrebbe, una lite. Un pensiero per la famiglia della vittima”. Quale sarebbe inutile dei due?», si domanda Mentana.
Botta e risposta, palla al centro. E la sinistra cosa fa, tace e fa bella figura? Macché. A stretto giro, ecco il responsabile del Pd alla Camera Emanuele Fiano che dal suo profilo scrive: «Se fosse successo il contrario, sai la mole di post, tweet, dirette, trasmissioni e telegiornali avremmo avuto? E quante interviste di leader politici di una certa parte. E processi in piazza».
E poi dite Mentana. Nessuno vuole mettere il bavaglio ai politici, per carità (c’è il rischio che ti rinfaccino anche questo). Ma forse, in taluni casi, il silenzio auspicato dal direttore non guasta. Meglio ancora se accompagnato da una preghiera o una candela, per tutte le vittime di questa tragedia. Cosa importa se tunisini o italiani? Qui ci sono un padre che muore, un ragazzo rovinato, una donna rimasta sola e due bambine che cresceranno cariche di rancore.
In fondo, potremmo sbagliare, ma lor signori sono pagati per risolvere i problemi, non per commentarli a posteriori.