Mancati ingressi e ristori, le Rsa con i conti in rosso. Saranno costrette ad aumentare le rette
Da mesi le Rsa denunciano una situazione economica disastrosa, con buchi nei bilanci da migliaia di euro: è la conseguenza dei mancati ingressi dell'anno scorso a causa della pandemia, ma anche dei costi che hanno dovuto sostenere rispetto alle disposizioni anti-Covid, come quella che impone loro dall'inizio della pandemia di tenere libero un posto letto ogni venti per la quarantena degli ospiti malati di coronavirus.
I rappresentanti delle case di riposo spiegano che, già dai mesi scorsi, si aspettavano dei ristori da parte della Regione: nello specifico, si chiedevano 10 euro per ogni ospite delle strutture per rientrare dei mancati ricavi del 2020 e il pagamento, come se fossero occupati, dei letti lasciati vuoti. Proposte che derivano dal fatto che, a seconda della grandezza delle Rsa, ogni mese si arrivano a perdere decine di migliaia di euro per i posti lasciati vacanti.
Per le 65 realtà bergamasche, il danno economico è arrivato a 18 milioni di euro, un ammanco che non si riesce più a sostenere e che costringerà ad aumentare le rette, andando a colpire quindi le famiglie. «Senza aiuti non possiamo andare avanti e finiremo per chiudere. In alternativa saremo costretti ad alzare le rette, sarà una scelta obbligata per stare in piedi - ha spiegato Barbara Manzoni, presidente dell’Associazione San Giuseppe, che raggruppa le Rsa di ispirazione cattolica, a L'Eco di Bergamo -. Ma dispiace molto, non possiamo spremere di nuovo le famiglie che, insieme agli ospiti, sono il nostro stakeholder più importante». Manzoni ha presentato assieme a Cesare Maffeis, presidente dell'Associazione case di riposo bergamasche, una richiesta in Regione per ricevere al più presto dei sostegni, finora senza risultati, ma intanto l'incremento delle rette sarà determinato dall'andamento di agosto.
Al problema dei conti in rosso, si aggiunge quello della mancanza di infermieri, che preferiscono lavorare negli ospedali e quindi si faticano a trovare: la proposta sarebbe un accordo con le Asst affinché il loro personale possa lavorare per qualche ora nelle Rsa. Nel frattempo, le liste d'attesa continuano ad allungarsi, a indicare la necessità della presenza di queste strutture sul territorio, che tuttavia in queste condizioni potrebbero faticare a soddisfare la domanda.