Uomo porta a casa un ghiro e lo copre di antipulci: il cucciolo muore intossicato
A denunciare l'accaduto i volontari del Centro recupero animali selvatici "Stella del Nord" di Calolziocorte
«Non si sperimenta sulla pelle di una creatura indifesa somministrando sostanze o farmaci senza che un veterinario li abbia prescritti, perché cosi si uccidono gli animali». È la denuncia lanciata dai volontari del Centro recupero animali selvatici "Stella del Nord" di Calolziocorte dopo aver tentato, invano, di salvare la vita a un cucciolo di ghiro, morto intossicato.
Come riportano i colleghi di PrimaLecco, il piccolo ghiro è stato portato nel Centro di recupero mercoledì (25 agosto), quando ormai era già entrato in coma. Ad ucciderlo è stata l’ignoranza di un uomo che, dopo averlo raccolto dal suo habitat naturale, lo ha portato a casa non sapendo che la fauna selvatica è di proprietà dello Stato.
Notando che l’animale aveva le pulci, il nuovo proprietario «ha pensato di coprirlo di FrontLine – si legge nel messaggio pubblicato dal Cras “Stella del Nord” su Facebook - senza avere il buon senso di chiedere prima ad un veterinario. Un altro saputello arrogante, campione del fai da te! Ma questo prodotto è indicato solo per cani e gatti, per gli altri animali è veleno! Così il povero ghiro è morto intossicato, tra atroci sofferenze».
«Vi scrivo questa storia triste per ricordare a tutti che se si trovano animali selvatici in difficoltà occorre chiamare subito la polizia provinciale o rivolgersi al Cras più vicino, dove ci sono persone competenti che sanno cosa va fatto e cosa no – concludono gli operatori del Centro di recupero -. Buon ponte piccolino, morto per l'ignoranza, l'arroganza e la stupidità dell'uomo».