L'annuncio

Lo strano gonfalone apparso in Città Alta: annuncia il festival Exsagera

Inizierà il 24 ottobre, il programma sarà pubblicato a breve sui canali social

Lo strano gonfalone apparso in Città Alta: annuncia il festival Exsagera
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Oggi (giovedì 23 settembre) sventola già da qualche ora, ben visibile a chi arriva a Colle Aperto, con il suo arancione intenso e le sue stellette piombate: si tratta del gonfalone nel Giardino della Crotta di Città Alta, fotografato da molti sui social, che è in realtà un’installazione di tre giovani artisti.

L'opera si chiama "Qui staremo benissimo", gli autori sono i trentenni Marco Manzoni, Gianmario Pandozzi e Pietro Servalli. Alta oltre due metri e larga poco meno, è stata pensata per il parco della Crotta di Città Alta e, secondo gli artisti, «intende promuovere lo spazio che la ospita, fungendo da baluardo per la scoperta del giardino segreto retrostante. "Qui staremo benissimo" è anzitutto un invito a vivere un’area importante e poco frequentata, annidata tra le mura della città, pronta a riaprirsi e ripartire dopo i mesi di immobilità causati dall’emergenza sanitaria».

Il gonfalone apre le iniziative del festival Exsagera, organizzato dal progetto Babele (sostenuto da Maite, cooperativa Hg80 e Comune di Bergamo) con tutti gli artisti presenti nel centro culturale dell’Ex carcere di Sant’Agata (Exsa), che avrà il suo culmine domenica 24 ottobre al giardino della Crotta. Il programma sarà a breve online sui canali social di Exsa.

«Il design riprende le dodici stelle della bandiera dell’Unione Europea, disponendole non più in circolo, ma a ricalcare la posizione geografica delle prime capitali annesse – spiegano gli autori -. Il blu scuro del cielo d’occidente è sostituito da un arancio intenso, simbolo del tramonto di un sistema, e insieme della necessità di una nuova alba. Lo spettatore si trova al di sotto di una volta celeste di cui alcune componenti sono vicine allo spegnimento, ma ancora visibili. La perfezione dell’Unione Europea vacilla ma continua a venir percepita come costellazione unica, sotto cui riunirsi per esprimere i propri desideri. Basterà a far sentire i popoli protetti?».

La sua insegna, spiegano gli autori, rappresenta il tentativo di rinascita civile di una città guidata utopicamente da poeti e artisti, nell’intento di costituire una comunità aperta ed equilibrata. Il motto proposto rimanda all'attuale, ricordando i messaggi di speranza affissi sulle case degli italiani durante la pandemia.

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