Dati confortanti

Turismo in Bergamasca, exploit della Valcavallina. E ora presenze e preferenze si sanno in tempo reale

A disposizione degli operatori ora c’è un software in grado di raccogliere dati e monitorare i flussi turistici giorno per giorno. Il primo in Italia

Turismo in Bergamasca, exploit della Valcavallina. E ora presenze e preferenze si sanno in tempo reale
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di Wainer Preda

«I dati sono confortanti, siamo decisamente ottimisti». Non usa giri di parole il presidente di VisitBergamo, Christophe Sanchez, per descrivere l’andamento del turismo in Bergamasca. Ci sono sorrisi al di là della scrivania, nella sede di Villa Flora, pieno centro di Bergamo. Sullo schermo passano i dati presentati da Aldo Cristadoro dell’agenzia di analisi Intwig. Sanchez e la responsabile della servizio Turismo della Provincia, Gloria Cornolti, osservano soddisfatti.

Dopo il terribile anno d’emergenza covid, i visitatori sono tornati a Bergamo e nelle nostre valli, tanto che le le strutture ricettive hanno ripreso a lavorare intensamente.

Nei primi 8 mesi del 2021, gli arrivi in Bergamasca sono stati oltre 404mila, in aumento del 27,9 per cento rispetto all’anno scorso. Certo siamo ancora alla metà rispetto al 2019, ma il recupero comincia a farsi vedere. Lo stesso vale per le presenze. Dall’inizio dell’anno a fine agosto sono state oltre 985mila in crescita del 38,4 per cento rispetto allo scorso anno.

Guardando l’andamento della curva, l’estate è stata decisamente positiva. La maggior parte dei turisti arrivati da noi sono italiani (il 70,9 per cento). Mentre la durata media dei soggiorni è aumentata a 2,5 giorni (2,4 per gli stranieri).

E mentre la città metropolitana fa ancora fatica a decollare (anche se i segnali di recupero, stranieri compresi, ci sono tutti) sono le valli e i laghi che segnano un deciso avanzamento.

Negli ultimi otto mesi gli arrivi nell’Alto Sebino sono cresciuti del 43,3 per cento, nel Basso Sebino del 46,9. La città fa segnare più 24 per cento, l’Isola il più 37,8 mentre la Valcavallina registra un exploit del più 55 per cento. Se invece restringiamo l’analisi a luglio e agosto appena trascorsi, Bergamo città registra un più 193,6 per cento negli arrivi rispetto all’estate precedente, il Basso Sebino più 55,4, la Valbrembana più 46,7, la Valcavallina più 80,6, la Valseriana più 35. E quel che fa ben sperare è il fatto che, stando ai numeri, il Basso Sebino, la Valbrembana e la Valseriana hanno registrato un saldo positivo di arrivi anche rispetto al 2019, colmando e superando il gap causato dalla pandemia.

Per cercare di capire quale sia il “sentiment” dei turisti verso il nostro territorio, Intwig ha analizzato oltre dieci milioni di contenuti veicolati attraverso il web. Ebbene, la percentuale di giudizi positivi sulla Bergamasca ora è all’82,7 per cento contro il 65 dell’anno precedente. Il futuro fa ben sperare. Ad oggi il 16,1 per cento delle camere disponibili fino a fine anno risulta già prenotato. La pandemia però ci ha lasciato in eredità un cambio dei comportamenti dei turisti. Le prenotazioni ora avvengono quasi di giorno in giorno, mentre prima avevano tempi più lunghi, si prenotava con largo anticipo. E quindi è possibile che i dati crescano e di parecchio.

In più, ora a disposizione degli operatori turistici c’è uno strumento portentoso. Si chiama “H Benchmark”. È un software in grado di raccogliere dati e monitorare i flussi turistici su tutto il territorio provinciale in tempo reale. In pratica le prenotazioni degli alberghi e le presenze vengono raccolte dal sistema (ovviamente senza i dati coperti da privacy) che elabora il flusso quotidiano consentendo agli operatori di capire come si sta muovendo il mercato, quali sono le preferenze dei turisti, quali i difetti da correggere per attirare il maggior numero di visitatori. Il sistema è aperto alla consultazione degli operatori che vi hanno aderito. Mentre prima occorrevano almeno sei mesi (nel migliore dei casi) per raccogliere i dati, ora con questo software la rilevazione è giornaliera. «Questo consente di programmare nella maniera migliore gli investimenti - ha spiegato Sanchez -. Ottimizzando i costi e aumentando i risultati, dal momento che il sistema consente di andare in maniera verticale su determinati target». Il software può persino tracciare l’andamento del turismo in occasioni di eventi particolari, come fiere, congressi, concerti o appuntamenti di rilievo.

Bergamo è la prima provincia d’Italia a dotarsi di un sistema simile. Certo, serve un nuovo approccio culturale verso strumenti innovativi come questo. Ma ora i nostri operatori hanno a disposizione un vero e proprio “cervellone” di cui il turismo moderno presto non potrà più fare a meno.

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