Un'Atalanta solida, matura e convincente archivia la pratica Young Boys vincendo 1-0
I nerazzurri hanno sempre avuto il controllo del match, ma hanno trovato la rete solo nella ripresa con Pessina. Tre punti fondamentali
SECONDO TEMPO
I nerazzurri iniziano la ripresa con un piglio decisamente più convinto e premono gli svizzeri nella loro metà campo. Grandissima occasione per Zappacosta, che però si trova il muro del portiere avversario. Alla fine ci vuole una gran giocata di Zapata per sbloccarla: il colombiano si invola sulla destra, lotta con un avversario, sembra aver perso il pallone e invece riesce a rifarlo suo proprio sulla linea di fondo e a mettere in mezzo un pallone su cui Pessina si avventa col mancino anticipando il difensore svizzero e siglando un gol pesantissimo. È la prima rete italiana dell'Atalanta in Champions, e anche un riscatto per Pessina, che nel primo tempo si era invece mangiato un gol enorme da pochi passi. Lo Young Boys prova ad aggiungere peso offensivo con i cambi di Wagner, ma la Dea continua a controllare senza problemi e, anzi, va vicina più volte al raddoppio, ancora con Zapata (che avrebbe meritato la rete) e anche con Muriel, che ha messo minuti importanti nelle gambe in vista del Milan. Nel finale, solo una sberla dai trenta metri di Martins che si spegne sul fondo. L'Atalanta vince meritatamente, senza strafare, portando a casa tre punti fondamentali per il girone Champions.
PRIMO TEMPO
Un'Atalanta alla ricerca del giusto pertugio, uno Young Boys ordinato, attento e pronto a colpire in contropiede: è stato un primo tempo inteso ma certo non bello quello andato in scena al Gewiss. Il pallino del gioco è sempre stato in mano ai padroni di casa, che hanno però faticato a trovare spazi davanti, tant'è che Gasp ha provato anche alcuni cambi di strategia, tipo l'inversione degli esterni. La prima notizia del match, purtroppo, è stata una brutta notizia per la Dea: al 10' Gosens lascia il campo dolorante e al suo posto dentro Maehle. Le occasioni più nitide i nerazzurri le costruiscono da palla inattiva. La prima su calcio piazzato dalla trequarti sinistra: gran cross di Malinovskyi sul palo lontano, Toloi la rimette in mezzo e Djimsiti (o forse un avversario) fanno gol. Esultanza, ma il Var annulla per (giusto) fuorigioco del capitano. La seconda, grande occasione arriva invece su calcio d'angolo, con Pessina che non riesce a spingere dentro la palla a neppure un metro dalla linea di porta, ciccandola clamorosamente. Gli svizzeri, invece, si vedono pochissimo, ma le accelerate sulla destra di Elia preoccupano e una volta il tiro dell'esterno svizzero finisce fuori di poco. Nella ripresa servirà un'Atalanta più incisiva e cattiva.
FORMAZIONI UFFICIALI
Una partita importante per una serata storica per Bergamo. Per la prima volta, infatti, l'Atalanta giocherà in Champions League al Gewiss Stadium davanti al proprio pubblico. Pubblico che ha risposto presente, ma che non ha fatto registrare il sold out: diversi posti disponibili nelle due tribune dell'impianto cittadino, infatti, sono rimasti vuoti a causa dei prezzi elevati dei biglietti. Passando al campo, i rivali della Dea sono gli svizzeri dello Young Boys, formazione ostica come ha dimostrato il successo dei gialloneri contro il Manchester United nel primo turno Champions. Per i nerazzurri, dopo il 2-2 col Villarreal, sarà importantissimo fare risultato e Gasp potrà nuovamente contare su Muriel, tornato tra i convocati dopo l'infortunio. Assente, invece, Palomino. Ma ecco le formazioni ufficiali delle due squadre:
Atalanta (3-4-2-1): Musso; Tolói, Demiral, Djimsiti; Zappacosta, de Roon, Freuler, Gosens; Pessina, Malinovskyi; D.Zapata. All.: Gasperini. A disposizione: Rossi, Sportiello, Maehle, Muriel, Piccoli, Scalvini, Pasalic, Koopmeiners, Ilicic, Pezzella, Lovato, Miranchuk.
Young Boys (4-3-2-1): Von Ballmoos; Hefti, M.Camara, Lauper, U.Garcia; Aebischer, Martins Pereira, Sierro; Elia, Moumi Ngamaleu; Siebatcheu. All.: Wagner. A disposizione: Laidani, G. Faivre, Maceiras, Lefort, Jankewitz, Spielmann, Bürgy, Mambimbi, M. Sulejmani, Rieder, Kanga.